Lo scorso anno si è registrata un’escalation notevole di furti nelle campagne che, praticamente, riguardano tutto ciò che è connesso all’attività agricola: trattori e attrezzature, abigeato (furto di bestiame), alberi da frutto appena messi a dimora, razzie di frutta, olive e verdura (dai magazzini, ma anche direttamente dalle piante), prodotti fitosanitari, concimi, carburante. Spesso i carichi vengono scortati come se fossero furgoni portavalori.
Il fenomeno è approfondito dal «Rapporto sulle agromafie», curato da Eurispes, Coldiretti e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, che ha stimato che i soli furti causino perdite agli agricoltori superiori ai 300 milioni di euro l’anno.
«L’aspetto più allarmante – si legge nel Rapporto – è che non si tratta solo di azioni perpetrate da ladri occasionali, ma di veri e propri raid su cui ha steso la mano la criminalità organizzata».
Secondo i dati del questore di Milano Giuseppe Petronzi, nel 2022 nelle campagne lombarde si sono registrati 375 furti; nel primo semestre 2023 gli episodi denunciati sono 229, con un incremento mediamente del 25%. Alle trattrici rubate – ha ricordato Coldiretti Lombardia – viene modificato il numero di telaio, reimmatricolate e caricate su Tir generalmente destinati ai mercati dell’Est europeo o imbarcati su traghetti con destinazione Africa o Medio Oriente. In altri casi i mezzi vengono smantellati e i pezzi venduti come ricambi.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 2/2024
Allarme sicurezza nelle campagne
di G. Menna
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