Per fronteggiare le difficoltà di mercato del comparto vitivinicolo, Copa-Cogeca ha avanzato in sede europea alcune proposte per misure di intervento. Luca Rigotti, presidente del gruppo Vino dell’organismo di rappresentanza europeo, ha spiegato a L’Informatore Agrario i contenuti principali del documento presentato alla Commissione.
Presidente sul settore vitivinicolo soffiano venti di crisi.
È innegabile che il lungo periodo di espansione vissuto dal settore vitivinicolo a livello globale, e in particolare per quello italiano, stia vivendo delle criticità.
Si tratta purtroppo di una crisi strutturale.
Che interventi ha chiesto Copa-Cogeca per limitare l’offerta di vino?
Abbiamo avanzato proposte di intervento differenziate in base alla vocazionalità del territorio. Per le aree dove la viticoltura non esprime valori significativi in termini qualitativi né economici per le comunità rurali, prevediamo un aiuto all’estirpo definitivo per alleggerire l’offerta di un prodotto difficilmente commercializzabile.
Per le zone invece di «pregio» abbiamo chiesto la possibilità di procedere con un estirpo temporaneo con durata minima di 3 anni estendibile fino a 8.
Dopo i tre anni il viticoltore può ricorrere ai tradizionali aiuti per il reimpianto e la ristrutturazione, spostando da 6 a 8 anni dopo l’espianto il limite temporale per accedere ai programmi di aiuto.
Per gli anni non produttivi questi terreni potranno accedere agli Ecoschemi e alle misure agroambientali, per ristorare in parte il mancato reddito.
Abbiamo, poi, avanzato l’ipotesi di un blocco temporaneo di due o tre anni per le Regioni che accederanno alle misure anzidette ma anche alle misure di crisi come la vendemmia verde o la distillazione.
Infine, si chiede di estendere da 3 a 8 anni il termine per l’utilizzo delle autorizzazioni al reimpianto, unitamente all’eliminazione delle sanzioni a oggi in essere. Questo al fine di consentire ai legittimi detentori di autorizzazioni al reimpianto di scegliere il momento migliore per poter investire.
Per quanto riguarda invece il rafforzamento della domanda?
Partendo dalla considerazione che i mercati consolidati sono ancora quelli più promettenti in termini di potenziale espansione della domanda, ci sembra opportuno eliminare il limite temporale di 5 anni oltre il quale al momento non è possibile prolungare azioni di promozione finanziate con risorse dell’Ocm vino. La domanda va sostenuta anche nei mercati consolidati, per non perdere quote di mercato importanti nei confronti della concorrenza.