“Di fronte ai crescenti episodi segnalati dalle cooperative sin dai primi giorni di emergenza Covid-19 che vedevano discriminate le produzioni agroalimentari italiane destinate all’estero perché considerate in qualche modo contaminate, avevamo scritto alla Commissione europea – ha dichiarato Giorgio Mercuri, presidente di Alleanza cooperative agroalimentari – affinché venisse garantita la libera circolazione delle merci all’interno della UE. Le linee guida adottate il 16 marzo scorso dalla Commissione rispondono alle nostre istanze e garantiscono una continuità di rifornimenti e consegne in tutta Europa”.
Alcuni importatori, a livello europeo e internazionale avevano richiesto illegittimamente dichiarazioni e documentazioni supplementari nelle quali si affermasse che i generi alimentari provenienti dall’Italia non fossero infetti. Di qui l’appello corale alla Commissione europea affinché diramasse al più presto una comunicazione ufficiale per chiarire che nessuna merce può essere infetta, dal momento che il cibo non è veicolo di contagio del Covid19, come chiarito peraltro dall’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare): pertanto ogni richiesta aggiuntiva sulla salubrità del prodotto (con una sorta di bollino virusfree) è da considerare illegittima.
La Commissione ha inoltre ribadito che la libera circolazione dei lavoratori stagionali all’interno della UE debba essere garantita. Nelle nostre campagne c’è già una forte carenza di manodopera perché molti lavoratori stranieri hanno già abbandonato il nostro Paese non appena scoppiata l’emergenza e ora facciamo fatica a trovare altro personale da utilizzare per il lavoro di raccolta nei campi.