Il 17° Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione organizzato da Coldiretti a Cernobbio (Como) il 19 e 20 ottobre scorso ha sancito inequivocabilmente la vocazione dell’organizzazione di rappresentanza agricola ad affrontare a tutto tondo i temi che interessano gli agricoltori e possono influire sulla vita delle imprese, ma l’obiettivo di dialogare con l’intera filiera agroalimentare e rendere gli agricoltori protagonisti della filiera agroalimentare è emerso come non mai tra i tanti temi di cui si è discusso.
La nascita di Filiera Italia ha infatti rappresentato un cambio di passo importante nelle strategie della Confederazione. «La nuova alleanza tra agricoltura e industria – ha dichiarato Roberto Moncalvo, presidente nazionale di Coldiretti – è una risposta concreta alla fame d’Italia dei consumatori a livello globale». Filiera Italia ha incassato fin da subito l’adesione di importanti realtà agroindustriali come Ferrero, Inalca e Consorzio Casalasco (Pomì e De Rica), ma sono già decine le imprese della trasformazione entrate insieme a Coldiretti nella filiera.
«Vogliamo dare voce alla filiera agroalimentare italiana – ha dichiarato Luigi Cremonini, presidente di Filiera Italia – costituita da aziende grandi, medie e piccole che credono nel valore nell’unicità e nella distintività della nostra produzione». «Una nuova forma di rappresentanza – ha proseguito Cremonini – in cui Coldiretti e campioni industriali nazionali sono uniti anche per realizzare accordi economici finalizzati ad aumentare in quantità e qualità la produzione agricola del Paese e assicurarne la massima valorizzazione senza conflittualità, ma anzi nella comune convinzione che si vince o si perde insieme».
Anche l’avventura di Bonifiche Ferraresi vede la Confederazione protagonista, nella prospettiva di realizzare una grande piattaforma per l’agricoltura e il made in Italy da 510 milioni di euro di investimenti. In base alle indiscrezioni raccolte a Cernobbio, l’azienda sembrerebbe pronta a mettere a segno un’altra storica operazione: l’acquisizione di alcuni consorzi agrari tra i più rappresentativi a livello nazionale. Un’ipotesi che se confermata contribuirebbe a porre un altro tassello nel mosaico di Coldiretti, sempre più impegnata in accordi e alleanze finalizzate a mettere l’organizzazione, e quindi gli agricoltori ad essa associati, al centro del mondo agroalimentare.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 38/2018 a pag. 7
Sindacato di filiera, il futuro di Coldiretti è già iniziato
di A. Boschetti
L’articolo completo è disponibile anche sulla Rivista Digitale