Climavore è un progetto internazionale iniziato nel 2015 e dedicato ad esplorare la relazione esistente tra l’emergenza climatica ed il modo in cui mangiamo; lavora per immaginare diete rigenerative e nuove infrastrutture alimentari connettendo tra loro spazi artistici, culturali e agricoli e sviluppando ricerche, programmi pedagogici, operazioni curatoriali e apprendistati di cucina che rendano possibile una trasformazione dell’impatto dell’industria alimentare su clima e ambiente. Il termine Climavore sta anche a sottolineare un modo di essere, di vivere e di nutrirsi: un climavore è colui che prevede nella sua dieta prodotti che abbiano un basso impatto climatico.
A Roma si è tenuta l’Assemblea di Climavore che riunisce agricoltori e coltivatori, artisti, chef, cooperative, imprese alberghiere, ricercatori, pensatori culturali, ambientalisti, decisori politici, custodi di sementi vive coinvolti per re-immaginare il ruolo di musei e istituzioni culturali come agenti di trasformazione dei sistemi alimentari e agricoli nel contesto della crisi climatica.
“Le lotte per il clima – è stato rimarcato nel corso dell’Assemblea di Climavore – non possono essere separate dai cambiamenti culturali, e i cambiamenti culturali richiedono nuove forme di azione”.
All’assemblea Climavore ha partecipato anche ARSIAL – rappresentata da Immacolata Barbagiovanni e Sara Paoletti – che è stata invitata al Gruppo di Lavoro “Collezioni viventi” per dare il proprio contributo di idee sulla conservazione dinamica della biodiversità agraria.
Indubbiamente l’agro-biodiversità va nella direzione Climavore.
Prodotto realizzato con il contributo del PSR Lazio 2014/2020 – Tipologia di Operazione 10.2.1 – Periodo Transitorio 2021/2022.