Gli assessori con delega alla caccia delle Regioni Lombardia e Piemonte, Fabio Rolfi e Marco Protopapa, hanno lanciato un appello al Governo affinché non venga impedita la caccia alla fauna selvatica nelle «zone rosse».
I due assessori, in un comunicato congiunto, osservano che «il dpcm consente anche nelle cosiddette zone rosse di svolgere attività motoria in prossimità della propria abitazione e l’attività sportiva all’aperto e in forma individuale; l’attività venatoria potrebbe dunque essere svolta in totale sicurezza e nel pieno rispetto delle restrizioni».
«Ricordiamo al Governo – concludono i due assessori – che l’attività venatoria è utile visto che consente di contenere la proliferazione della fauna selvatica che tanti danni sta generando; chiediamo dunque al ministro Teresa Bellanova di rivedere l’interpretazione restrittiva».
La richiesta è sposata anche da Coldiretti, secondo la quale «occorre fermare l’escalation dei danni, delle aggressioni e degli incidenti che causano purtroppo anche vittime e che sono il risultato della incontrollata proliferazione degli animali selvatici, con il numero dei cinghiali presenti in Italia che ha superato abbondantemente i due milioni».
Senza contare i rischi legati alla possibile diffusione, tramite i cinghiali, della peste suina africana.
«Il blocco di tutta l’attività di caccia – sostiene Coldiretti – rischia dunque di avere serie ripercussioni sul contenimento delle specie invasive, la difesa dell’agricoltura e la sicurezza delle persone».