«L’Unione europea ci ha abituato a decenni di progresso e passi in avanti fatti insieme, oggi purtroppo la ferita della Brexit rappresenta una delle pagine più buie»: così Paolo De Castro, membro della Commissione agricoltura dell’Europarlamento, commenta il divorzio tra Ue e il Regno Unito ratificato dall’Assemblea a Bruxelles e che sancirà l’uscita del Regno Unito dall’Ue a partire dalla mezzanotte di oggi, 31 gennaio.
«Dobbiamo guardare avanti – dice in una nota – alla nuova e difficile fase che ci attende, per definire i termini della separazione che dovrebbe concludersi il 31 dicembre 2020. Fino a quel momento nulla cambierà sul fronte delle regole tra le due sponde della Manica, per gli agricoltori ed il sistema agroalimentare italiano ed europeo».
«Insomma – ribadisce De Castro – per l’intero 2020 nessun intervento – né nuovi dazi, né nuovi contingenti – rischia di essere applicato tra il Regno Unito e il resto dell’Europa. Nessun impatto anche sul riconoscimento reciproco delle rispettive eccellenze, come dop e igp».
«Già lunedì prossimo (il 3 febbraio) – conclude De Castro – il capo negoziatore per l’Ue Michel Barnier presenterà un progetto di mandato negoziale su cui potremo cominciare subito a lavorare, con l’obiettivo di far partire il 1° marzo le trattative tra Bruxelles e Londra. Ci aspetta un periodo di sfide importanti. L’unica sicurezza è che dopo la Brexit non ci sarà il vuoto, ma l’Europa di tutti».