Il 15 giugno il primo ministro britannico Boris Johnson ha incontrato in videoconferenza il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e il presidente del Parlamento europeo David Sassoli per fare il punto sui progressi realizzati finora nella trattativa sulle relazioni future tra l’UE e il Regno Unito e concordare le prossime azioni da intraprendere per l’avanzamento dei negoziati.
«Le parti – informa un comunicato dell’Europarlamento – hanno preso atto della decisione del Regno Unito di non chiedere alcuna proroga del periodo di transizione che terminerà quindi il 31 dicembre 2020, cosi come stabilito nelle disposizioni dell’Accordo di recesso.
Le parti hanno accolto favorevolmente la notizia di un avanzamento costruttivo delle discussioni sotto la guida dei due capi negoziatori David Frost e Michel Barnier, permettendo di chiarire e comprendere ulteriormente quelle che sono le posizioni reciproche. Si è tuttavia convenuto che adesso è necessario dare un ulteriore impulso ai negoziati.
Le parti hanno sostenuto i piani concordati dai Capi Negoziatori con l’obiettivo di intensificare i colloqui a luglio e creare le condizioni migliori per la conclusione e la ratifica un accordo prima della fine del 2020. Ciò dovrebbe includere, se possibile, la ricerca di un’intesa preliminare dei principi alla base di qualsiasi accordo.
Le parti hanno riaffermato la loro intenzione di lavorare sodo per la realizzazione di un rapporto che funzioni nell’interesse dei cittadini sia dell’Unione che del Regno Unito. Hanno inoltre confermato il loro impegno per attuare l’Accordo di recesso nel minor tempo possibile.