È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo n. 148/2023 contenente la riforma del sistema dei controlli nel settore biologico.
La parte più corposa del provvedimento, dall’articolo 5 all’articolo 14, riguarda il ruolo degli organismi di controllo e contiene le regole per l’autorizzazione, i compiti da svolgere per il rilascio del certificato agli operatori e per garantire la tracciabilità delle transazioni commerciali, le regole di comportamento e le relative misure da adottare in caso di non conformità.
Le nuove disposizioni non soddisfano però gli operatori. Critiche sono state infatti formulate per la mancata semplificazione e sburocratizzazione del sistema che, secondo Federbio e Coldiretti, costituirebbero un ostacolo all’ingresso di nuovi operatori nel settore, condizionando in tal modo anche il raggiungimento dell’obiettivo del 25% fissato nel Farm to Fork.
Secondo Coldiretti «la riforma del sistema di certificazione è, di fatto, un’occasione mancata, lasciando inalterato lo status quo e complicando ulteriormente la vita alle imprese agricole che intendono impegnarsi nel settore. Con il decreto arrivano, infatti, oramai a cinque i sistemi informativi a uso del sistema del biologico, con uno scarso coordinamento tra loro».
Anche Federbio è dello stesso avviso e chiede l’istituzione di «un’unica piattaforma digitale di interscambio delle informazioni fra gli organismi di certificazione e fra questi e gli operatori controllati, in modo da sostituire molteplici sistemi informativi, scarsamente coordinati tra loro, oggi a disposizione del sistema biologico». Federbio critica inoltre il mantenimento dell’obbligo dell’apposizione della marca da bollo nelle notifiche e chiede una maggiore semplificazione burocratica, anche per ridurre i costi che poi si riflettono sui prezzi al consumo finale.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 36/2023
Decreto controlli nel biologico: manca la semplificazione
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