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I nematodi galligeni costituiscono un grave problema in orticoltura, soprattutto in coltura protetta. Se non opportunamente gestiti possono diventare un fattore limitante in quanto possono causare la totale perdita della produzione. I più pericolosi, poiché molto polifagi, sono quelli appartenenti al genere Meloidogyne, tipici dei terreni sciolti e presenti in tutta la fascia costiera italiana. Tra le specie più diffuse Meloidogyne incognita (Mi), M. arenaria (Ma), M. hapla (Mh) e M. javanica (Mj)
Bayer propone un approccio innovativo e sostenibile nella gestione dei nematodi galligeni attraverso un’integrazione di genetica, con lo sviluppo di portinnesti resistenti, prodotti fitosanitari e strumenti digitali.
Innovazioni nella genetica
Partendo dalla genetica, Bayer può contare sulla ricerca Seminis che come ricordato da Nunzio Guastella – responsabile sviluppo portinnesti – “è stata la prima azienda al mondo a sviluppare un portinnesto dotato di resistenza ai nematodi su pomodoro”.
Si tratta di una resistenza ottenuta da una specie di pomodoro selvatico alle tre principali specie di nematodi galligeni presenti in Sicilia (Meloidogyne incognita, M. hapla e M. javanica) e rappresenta uno strumento fondamentale nella gestione di questa pericolosa avversità quando inserito in una strategia di difesa fitosanitaria.
“Oggi – ha continuato Guastella – le novità sono rappresentate da Kratofort e Dynafort, due portinnesti sviluppati per il mercato italiano a elevata e media vigoria, che presentano una maggiore resistenza ai nematodi e allo stesso tempo sono in grado di migliorare la gestione delle produzioni in quantità e qualità”.
Innovazione nei nematocidi
Passando invece alla difesa fitosanitaria le risposte Bayer nella gestione dei nematodi si chiamano Bioact Prime DC e Velum Prime, due soluzioni sostenibili e veramente alternative ai fumiganti.
“Bioact Prime DC – ha spiegato Salvatore Inchisciano – campaign activation specialist & market development di Bayer – è un nematocida di origine naturale a base di Paecilomyces lilacinus ceppo 251, un ascomicete saprofita, ubiquitario isolato nelle Filippine. Distribuito per fertirrigazione sotto forma di ascospore, il fungo colonizza il terreno e attacca le uova e le forme statiche dei nematodi attraverso un’azione fisica ed enzimatica. In questo modo viene ridotta drasticamente la popolazione presente nel terreno.
Velum Prime invece – ha continuato Inchisciano – è un nematocida a base di fluopyram da applicare sempre in fertirrigazione, che agisce sulle forme libere (J2) dei nematodi, ma che al contempo svolge anche un’importante azione antioidica, rivelandosi quindi un’arma efficiente nei confronti di due diverse quanto diffuse avversità della coltura”.
Oltre a offrire due soluzioni efficaci che ben si integrano in una strategia di difesa nematocida, Bioact Prime DC e Velum Prime sono anche due soluzioni sostenibili: se nel primo caso si tratta di un prodotto già presente in natura e in grado di rispettare anche la nematofauna utile, nel secondo caso si tratta di un prodotto di sintesi chimica da applicare a dosi estremamente più basse rispetto ai nematocidi presenti sul mercato, con un profilo tossicologico ed ecotossicologico favorevole.
Digitale a supporto della difesa
Ma non finisce qui. Nella difficile gestione dei nematodi, Bayer sta sviluppando un nuovo strumento che supporta gli agricoltori a individuare il momento più probabile per effettuare il trattamento con Bioact Prime DC.
“Nematool – ha illustrato Inchisciano – è un innovativo strumento di supporto decisionale per l’agricoltore sviluppato e messo a punto da Bayer dopo diversi anni di collaborazione con molteplici ed autorevoli Enti scientifici. Nematool, attraverso la misurazione di parametri fisici del terreno e l’interpolazione ad un algoritmo legato al ciclo vitale delle specie di nematodi rilevanti nell’areale italiano, permette di simulare la percentuale di sviluppo delle uova.
Tutte le volte che viene individuato il punto di massima presenza e di suscettibilità delle uova durante il ciclo colturale, un’app installata su cellulare e collegata alla sonda in campo fornisce un “alert” che dà indicazione di effettuare il trattamento con Bioact. Nematool risulta essere quindi il primo strumento elettronico di pratico utilizzo presente sul mercato che consente una lotta efficace, mirata ed integrata ai nematodi”.