Il miele che arriva nell’Unione europea è di qualità sempre più scadente. Secondo Euronews, che riporta i risultati di uno studio dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode e del Centro comune di ricerca dell’Unione, il 46% del miele importato in Ue non è conforme alle normative europee, rispetto al 14% del rapporto precedente.
Nel caso delle importazioni dalla Cina il dato sale al 74%, addirittura al 93% per il miele che arriva dalla Turchia.
Le pratiche scorrette accertate riguardano l’uso di sciroppi di zucchero per adulterare il miele e abbassarne il prezzo, sia in Paesi extra-Ue che all’interno dell’Ue, nonché analisi di laboratorio per adattare le miscele ai controlli ed evitare di essere scoperti da clienti e autorità.
«Se quasi un prodotto a base di miele su due importato nell’Unione europea è adulterato, ciò significa che il 20% di tutto il miele consumato nell’Ue è adulterato» ha detto Stanislav Jas, presidente del gruppo di lavoro miele del Copa e Cogeca, le organizzazioni degli agricoltori e delle cooperative agroalimentari dell’Ue.
«Se aggiungiamo il fatto che il miele falso sta entrando nell’Ue a un costo di soli 1,5 euro al chilo da un numero relativamente ristretto di Paesi – conclude Jas – si può capire perché stiamo attraversando un vero e proprio disastro agricolo in l’Unione Europea».
Le associazioni chiedono l’obbligo di menzione dei rispettivi Paesi di origine del miele con quote percentuali in ordine decrescente, di aggiornare i metodi ufficiali a disposizione delle autorità nazionali di controllo per l’individuazione delle frodi nel miele e di rafforzare i controlli a livello nazionale.