La ricchezza varietale olivicola del Lazio rappresenta un patrimonio inestimabile da salvaguardare. Lo evidenzia uno studio condotto da Arsial (pubblicato su L’Informatore Agrario n. 22/2024), e che sottolinea l’urgenza di tutelare questo tesoro per il futuro.
Con una produzione media annua di 21.000 tonnellate di olio negli ultimi tre anni, il Lazio si posiziona come un importante protagonista nel panorama olivicolo italiano. La regione conta 438 frantoi, oltre 600 confezionatori, 7 Organizzazioni di Produttori, 4 DOP e 1 IGP. A questa produzione di alta qualità, garantita dai marchi DOP e IGP, contribuiscono in maniera significativa le varietà locali ad ampia diffusione, come Carboncella, Rosciola, Canino e Itrana.
Tuttavia, accanto a queste varietà più conosciute, esistono diverse altre varietà locali che rischiano di scomparire a causa dell’erosione genetica. Tra queste troviamo la Salviana, l’Olivago, la Marina e la Sirole. Per contrastare questo fenomeno, Arsial ha iscritto una ventina di queste varietà locali al Registro Volontario Regionale (RVR), un passo fondamentale per la loro tutela e valorizzazione.
Il lavoro di tutela e promozione della biodiversità dell’olivo del Lazio è in corso. Arsial continua a ricercare e caratterizzare le varietà locali e l’agenzia sta anche sviluppando nuove strategie di conservazione e promozione.
L’Azienda sperimentale dimostrativa (Asd) di Montopoli di Sabina è il luogo in cui Arsial svolge le attività di conservazione ex situ delle piante da frutto iscritte al RVR o di interesse ai fini di studio e innovazione. L’Azienda è stata realizzata a seguito di un programma di sperimentazione tecnico-produttivo sull’olivicoltura laziale, iniziato nel 1983 in collaborazione con l’Istituto sperimentale per l’olivicoltura di Cosenza Sezione di Spoleto – Isol (ora CREA – Centro di ricerca Olivicoltura Frutticoltura Agrumicoltura CREA-OFA) e l’Università di Firenze.
Il terreno messo a disposizione dal Comune di Montopoli di Sabina per la conservazione del germoplasma olivicolo si colloca nel cuore della Sabina Reatina, area vocata alla coltivazione dell’olivo e riconosciuta come prima dop in Italia. Il patrimonio attualmente conservato rappresenta la più completa collezione vivente di germoplasma olivicolo del Lazio e dell’Italia Centrale.
È costituita da circa 4.400 olivi su 13,65 ha dei totali, per oltre 200 entità genetiche sia regionali, nazionali che estere, tra cui 11 varietà locali del Lazio a rischio di erosione genetica (lr 15/2000).
La collezione vivente è monitorata dal punto di vista fitosanitario dal CREA – Difesa e Certificazione, sede di Roma.
L’Asd è suddivisa in diversi appezzamenti per lo svolgimento di prove sperimentali e dimostrative. A oggi, le collezioni ex situ/on farm presenti in Azienda sono utilizzate per approfondire l’indagine sull’identità genetica delle varietà ritenute autoctone e per procedere alla caratterizzazione molecolare delle stesse. Inoltre, rappresenta un luogo in cui praticare in modo dinamico la tutela di varietà locali di olivo a rischio di erosione genetica.
L’obiettivo è la creazione di un polo regionale di conservazione e protezione del germoplasma regionale. La collezione olivicola che si è andata formando in quasi quarant’anni di lavoro potrebbe in futuro rappresentare un punto di riferimento per lo sviluppare una filiera vivaistica connessa alle varietà locali.
Per scaricare lo studio sulla biodiversità olivicola del Lazio clicca sull’immagine
Prodotto realizzato con il contributo del PSR Lazio 2014/2020 – Tipologia di Operazione 10.2.1 – Periodo Transitorio 2021/2022.