«Fronte comune di eurodeputati S&D e Ppe di Italia e Germania alle Commissioni agricoltura, salute e mercato interno del Parlamento europeo, contro l’introduzione dell’etichetta «Nutriscore», al fine di privilegiare un sistema che sia volontario e armonizzato a livello europeo, trasparente sul valore e sulla qualità degli elementi nutritivi, con informazioni chiare e non fuorvianti per il consumatore europeo».
Così Paolo De Castro, coordinatore S&D alla ComAgri, ha annunciato l’invio di una lettera alla commissaria per la salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides, in vista della presentazione il 20 maggio da parte della Commissione europea della strategia «Farm to Fork» che, nell’ambito del Green Deal, indicherà l’approccio da seguire sul futuro sistema di etichettatura degli alimenti a livello europeo.
Per De Castro, «l’appello congiunto degli eurodeputati, frutto di un ampio lavoro di confronto comune, è soprattutto un’assunzione di responsabilità importante da parte dei colleghi tedeschi, dopo che a marzo il loro Governo aveva annunciato il supporto al Nutriscore».
«Siamo profondamente convinti – prosegue l’eurodeputato PD – che i nostri consumatori abbiano bisogno di informazioni complete e scientificamente certe in merito al prodotto che stanno acquistando, non di sistemi ultra-semplicistici come il Nutriscore, che mirano solamente a condizionare le scelte di acquisto e trasformano prodotti di alta qualità come l’olio extra-vergine d’oliva in un cibo ‘cattivo’, e un olio di semi qualunque in cibo ‘buono’ dal punto di vista nutrizionale».
«Alla commissaria Kyriakides chiediamo quindi – spiega De Castro – il suo impegno a valutare con approccio scientifico tutti i sistemi di etichettatura fronte pacco implementati dagli Stati membri, coinvolgendo anche l’Efsa».
«Questa iniziativa – conclude De Castro – dimostra una volta di più l’importanza di fare squadra a livello europeo, superando anche i diktat nazionali, per sostenere scelte politiche in linea con i principi di solidarietà, sicurezza alimentare e protezione dei quasi 500 milioni di consumatori europei».