Agroalimentare del Sud penalizzato dal gap infrastrutturale

strade

Nelle regioni meridionali italiane ogni impresa può contare in media su meno di 20 km di infrastrutture, circa la metà di quelli a disposizione delle imprese del Nord-Ovest, con la Puglia fanalino di coda con appena 7,9 km per azienda.

Le conseguenze di questo gap infrastrutturale sono pesanti, in particolare per il settore agroalimentare che sconta una crescita rallentata e ostacoli all’export.

Di tutto questo si è parlato nei giorni scorsi a Matera in un incontro dal titolo «Infrastrutture: le vie dell’agricoltura nel Mezzogiorno» durante la 3ª edizione di «Grow!», l’Action Tank di Agrinsieme, e al quale ha partecipato anche il ministro delle politiche agricole Gian Marco Centinaio.

Nel decennio 2008-2018 l’export del Nord è cresciuto del 62%, mentre quello del Sud, geograficamente concentrato nei mercati di prossimità e che raggiunge solo in minima parte i mercati più distanti, solo del 46%, con un peso sul Pil pari al 2%, mentre al Nord si attesta al 3,1%.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 24-25/2019
Senza infrastrutture l’agroalimentare resta indietro
di C. D’Antonio
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