Via della Seta: tre domande al mondo dell’industria della meccanica agraria

Lo scorso mese di marzo a Roma è stato sottoscritto un memorandum d’intesa, tra il nostro Governo e quello della Repubblica Popolare Cinese, che definisce alcuni aspetti della collaborazione strategica tra i due Paesi nell’ambito dello sviluppo della «nuova»Via della Seta.

L’iniziativa, che nella sua interezza punta a migliorare la connettività e la collaborazione tra Cina ed Europa, era stata annunciata già nel 2013 dal presidente cinese Xi Jinping. Abbiamo chiesto ad alcune aziende italiane, che operano nel settore dell’industria per l’agricoltura, quali potrebbero essere le opportunità da cogliere e le accortezze da adottare.

Il documento d’intesa sulla «nuova» Via della Seta avrà senz’altro dei riflessi sulla nostra economia, negli anni a venire, e probabilmente anche sulla politica interna e nei rapporti con gli altri Paesi membri dell’UE.

Su questo tema abbiamo interpellato alcune aziende del settore ponendo loro le seguenti domande:

  1. Quali effetti potrebbe avere, sui nostri scambi commerciali, il memorandum d’intesa sottoscritto dall’Italia?
  2. Quali potrebbero essere le opportunità e i rischi, a livello di import- export, per le aziende metalmeccaniche italiane che operano nel settore della meccanica agraria?
  3. Attualmente la vostra società intrattiene rapporti commerciali con la Cina o è interessata a stringerne in futuro?

All’indagine hanno partecipato aziende che operano nel settore delle macchine semoventi, delle attrezzature e della componentistica. Ne è uscito un quadro variegato dal quale emergono sentimenti misti  tra la curiosità e l’attesa, perchè gli eventuali frutti di questi accordi sono ancora lontani dall’essere individuati.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su MAD – Macchine Agricole Domani n. 6/2019
La Via della Seta porterà benefici alle nostre aziende?
di M. Limina
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