Nei giorni scorsi siamo saliti in Svezia per prendere parte all’esclusivo International press event organizzato da Väderstad. Il costruttore svedese ha raccontato e presentato, a una ristretta cerchia di testate specializzate provenienti da tutta Europa e Nord America, la propria storia, filosofia di business e novità di prodotto.
La storia del fondatore di Väderstad, Rune Stark, sarebbe degna di un avvincente romanzo che narra la vita di un imprenditore che nonostante le vicissitudini della vita è riuscito a trovare la strada per il successo. Un agricoltore svedese che al limite del fallimento si reinventa, partendo da zero, costruttore di attrezzature fino a diventare una delle aziende di riferimento nel panorama mondiale delle operatrici per la preparazione del terreno e la semina di precisione. Oggi Väderstad AB è una realtà presente in oltre 40 Paesi del mondo, con 3 stabilimenti produttivi, 2.200 dipendenti, oltre 7.500 macchine prodotte all’anno e 610 milioni di euro di fatturato (settembre 2023). Un’azienda ancora in mano alla famiglia Stark, giunta ormai alla terza generazione.
Negli ultimi anni il costruttore svedese è cresciuto considerevolmente sapendosi adattare anche a contesti che hanno profondamente segnato il mercato globale quali la pandemia, con le pesanti ripercussioni economiche sul costo dell’acciaio e nella supply-chain, ma anche le recenti tensioni geopolitiche a livello europeo, gli eventi climatici estremi, i tassi d’interesse elevati e il calo dei prezzi dei cereali. Nonostante ciò, dal 2014 a oggi il fatturato si è più che triplicato passando dai circa 180 milioni di euro agli attuali 610 milioni.
Il sito produttivo principale rimane comunque quello svedese nell’omonima cittadina di Väderstad a metà strada tra Göteborg e Stoccolma: un hub strategico per la produzione destinata ai mercati europei (i principali sono quelli di Germania, Francia, Regno Unito e domestico) e globali, escluso il Nord America. Entro la seconda metà dell’anno sarà operativo un ulteriore ampliamento di 12.600 m² destinati alle linee di assemblaggio e verniciatura che porterà lo stabilimento svedese ad una superficie totale di circa 70.000 m² e una capacità produttiva di 10.000 macchine/anno entro il 2027.
Le novità messe in campo dal costruttore svedese durante l’evento di fine maggio hanno riguardato sei cantieri di lavoro tra seminatrici di precisione e lavorazione del terreno. Tutte operatrici che vedremo sul mercato europeo verso fine anno.
Seminatrici di precisione
- Tempo F. Seminatrice ad alta velocità aggiornata a livello di elettronica per innalzare il livello di precisione nella deposizione del seme.
- Seed Hawk 600C. Seminatrice pneumatica da sodo realizzata in Canada per il mercato Nordamericano ma a breve disponibile anche per quello europeo. È dotata di una tramoggia e tre comparti per una maggior flessibilità d’impiego.
- Proceed V. Operatrice progettata per seminare con precisione un’ampia varietà di colture, tra cui grano, orzo, colza, barbabietola da zucchero, piselli, mais, girasole.
Attrezzature per la lavorazione e preparazione del letto di semina.
- Cultus HD 300 coltivatore a denti progettata per sopportare lavorazioni su terreni tenaci grazie a denti con molla di rilascio a 680 kg.
- Carrier 925. Coltivatore a dischi implementato con un terzo rango di dischi Cross Cutter dal profilo aggiornato per migliorare l’aggressività arrecata allo strato di terreno interessato alla deposizione del seme.
- TopDown 500. La serie storica di coltivatori combinati del costruttore svedese giunta al suo 20° anniversario. Nella foto la versione da 5 metri di fronte di lavoro.
Il reportage completo è pubblicato sul n. 6/2024 di MAD – Macchine agricole domani.
Per leggere l’articolo completo abbonati a MAD – Macchine Agricole Domani.