Nella prima metà del 2021 le immatricolazioni dei trattori in Europa sono cresciute del 25,53%. Le unità registrate sono state 89.060 contro le 70.948 dello stesso periodo del 2020.
I dati sono stati rilasciati dal Cema (l’associazione europea delle imprese di costruzione di macchine agricole) e forniscono un quadro molto chiaro sulla salute del settore, dopo la chiusura negativa (-3,05%) registrata l’anno scorso.
Tuttavia il cielo dell’industria agromeccanica non è terso; all’orizzonte, anzi sarebbe meglio dire sulle fabbriche, si addensano preoccupanti nuvoloni causati dalla penuria di componenti che sta rallentando la produzione e ritardando le consegne delle macchine.
E’ di queste ore la notizia che, per la mancanza di componenti chiave in particolare semiconduttori, Cnh chiuderà, per non più di otto giorni lavorativi in questo mese di ottobre, alcune fabbriche in Europa dove si producono macchine agricole, veicoli commerciali e motori.
Sappiamo che altri costruttori hanno rallentato la produzione, altri ancora hanno scelto di produrre e di lasciare le macchine incomplete sui piazzali, in attesa dell’arrivo dei componenti e poter così spedire la merce.
Si tratta di una situazione ovviamente difficile da gestire e che condizionerà la filiera certamente ancora per molti mesi.
Felici a metà insomma; nell’attesa che la situazione si normalizzi godiamoci il terzo posto nelle immatricolazioni in Europa con 12.537 unità registrate nei primi sei mesi in Italia (+52,48%), sopra di noi, al secondo posto, la Francia con 15.934 unità (+22,99%). Il primato è della Germania che nella prima metà di quest’anno ha immatricolato 17.164 trattori (+15,41%).
Marco Limina