Sembra non arrestarsi il calo delle immatricolazioni dei trattori in Italia. Anche il 2023 si è chiuso con un immatricolato in rosso a due cifre -12,9%.
La situazione è stata leggermente migliore dell’anno 2022 quando il mercato aveva ceduto il 17,1% ma le prospettive, secondo gli operatori, restano comunque abbastanza preoccupanti almeno per tutta la prima parte del corrente anno.
Dopo la grande crescita del 36% del 2021 con immatricolazioni volate ben oltre le 24.000 unità, grazie soprattutto agli incentivi fiscali, onestamente tutti si aspettavano un assestamento ma forse non così pesante e prolungato nel tempo.
Nel 2022 le registrazioni dei trattori sono sempre state in territorio negativo: -9,9% nel primo trimestre 2022, -11% dopo 5 mesi, -14,4% dopo 9 mese per chiudersi a -17,1%.
Lo scorso anno la situazione è migliorata: -5,3% nel primo trimestre, -8,5% a metà dell’anno con una calo che alla fine è stato del 12,9%.
Nel dettaglio per il 2023, le statistiche sulle immatricolazioni elaborate da FederUnacoma sui dati forniti dal Ministero dei trasporti, evidenziano una contrazione delle registrazioni di trattori passate da 20.211 del 2022 alle 17.613 del 2023.
Di tendenza opposta le registrazioni delle mietitrebbie salite del 10,2% e passate da 354 a 390 unità, così come le trattrici con pianale di carico (motoagricole) che da 529 sono salite a 613 (+15,9); in entrambi i casi le poche unità fanno fare grandi balzi alle percentuali.
Sono andati maluccio invece i rimorchi, che registrano un -8,1% con immatricolazioni scese dalle 8.398 unità del 2022 alle 7.718 dello scorso anno. In calo, molto più moderato, anche i telescopici -3,4% con 1.141 macchine registrate nel 2023 rispetto alle 1.181 di due anni fa.
Marco Limina