Le immatricolazioni di trattori non decollano o, perlomeno, non si riesce a invertire la tendenza negativa che ci accompagna da anni.
I dati, elaborati dall’Ufficio Studi della Federazione dei costruttori di macchine agricole sulla base delle immatricolazioni fornite dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, evidenziano un immatricolato che per le trattrici è stato di 3.535 unità con un calo del 7,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nei primo bimestre eravamo sotto dell’11,4%.
Stesso scenario anche per altre tipologie di macchine. Le mietitrebbie hanno accusato una perdita del 23,1% con solo 20 unità registrate.
Male anche i rimorchi e i sollevatori telescopici. I primi sono calati del 6,5%, fermandosi a 1.685 unità registrate, i secondi hanno segnato un – 7,9% con 223 unità immatricolate.
L’unica categoria di macchine in territorio positivo è quella dei transporter (o trattrici con pianale di carico), che vede incrementare le vendite del 36,9%, toccando le 178 unità.
Secondo la federazione dei costruttori di macchine agricole la contrazione delle vendite, che si protrae ormai da 39 mesi e che lo scorso anno non è stata compensata dall’andamento delle esportazioni sui mercati esteri (-15,3% per un totale di 6,1 miliardi di euro) sta condizionando in maniera significativa la capacita delle industrie agromeccaniche di investire in ricerca e innovazione che sono invece fattori fondamentali per la competitività delle stesse.
Sul fronte agricolo, il mancato ricambio riduce la capacità produttiva delle imprese, e compromette la qualità delle produzioni. L’invecchiamento del parco macchine italiano, causato della frenata dei nuovi acquisti, è aggravato dalla crescita del mercato dell’usato – avverte FederUnacoma – che risulta in termini numerici tre volte superiore a quello dei mezzi nuovi e che nel 2024 ha registrato un incremento pari all’8% rispetto all’anno precedente.