Traffico controllato ancora poco diffuso in Italia

Il traffico controllato, conosciuto anche come «tramline farming» o «controlled traffic farming», è un metodo per la gestione del compattamento del suolo finalizzato a limitare al massimo la superficie calpestata dalle attrezzature.

In un sistema di traffico controllato ben organizzato, meno del 20% della superficie coltivabile viene calpestato, grazie a specifiche corsie di traffico (in inglese tramline) mantenute in modo permanente nel tempo. Il resto del terreno non viene mai calpestato.

Aspetti agronomici

La riduzione dello stress da compattamento permette di mantenere funzionale nel tempo la porosità del terreno, senza la necessità di lavorazioni intense per eventuali ripristini. Riducendo il disturbo delle lavorazioni si favorisce e si mantiene il lavoro degli organismi che vivono nel suolo: una fitta rete di biopori, cioè la macroporosità creata dal passaggio delle radici e dei vari organismi, che permette continuità del passaggio dell’acqua di drenaggio, dell’aria nel suolo e della risalita capillare.

Controllo delle infestanti

Il traffico controllato può offrire anche ulteriori opportunità di contenimento delle infestanti nei seminativi. Infatti le corsie di traffico possono essere pacciamate con la pula durante il passaggio delle mietitrebbie, limitando lo sviluppo delle malerbe e l’erosione.

Traffico controllato in agricoltura biologica, per limitare l’impatto di passaggi ripetuti legati alla gestione infestanti: sarchiatrice e strigliatore su cantiere trainato con carreggiata 3 m. L’assale della sarchiatrice è telescopico e sterzante con correzione Gps indipendente. La sarchiatrice è dotata di doppio telaio con allineamento ottico alle file. Larghezza di lavoro 12 m (fonte Garford, Agritechnica 2023)

Guidati dai satelliti

Il traffico controllato necessita per essere attuato di uno o più sistemi di allineamento sulle corsie di traffico.Oggi il più performante e diffuso è il sistema di guida satellitare con correzione RTK, che garantisce precisione e ripetibilità delle traiettorie nel tempo.

È possibile attuare il traffico controllato anche con i classici segnafile, accettando il compromesso di una minore precisione. Inoltre, per garantire la visibilità delle linee anche in casi estremi(malfunzionamento guida Gps) si possono lasciare in campo riferimenti fisici o seminare al centro delle corsie di traffico una fila della coltura più larga, per tenerla come punto di riferimento fino alla raccolta.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 6/2025
Traffico controllato ancora troppo poco conosciuto
di M. Benetti
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