Per la meccanica agraria mondiale il mese di novembre del 2020 sarà caldissimo. La sovrapposizione degli eventi fieristici Sima (Parigi 8 – 12) e Eima International (Bologna 11 -15), provocata dai francesi con il cambio di data annunciato a sorpresa lo scorso aprile, ha messo in subbuglio gli operatori del settore che dovranno prendere, nei prossimi mesi, delicate decisioni sulla loro partecipazione agli eventi.
Consapevoli di dovere delle spiegazioni e soprattutto con l’impellente necessità di recuperare il divario del numero di espositori e visitatori, cresciuto enormemente negli ultimi anni a favore della rassegna italiana, gli organizzatori del Sima, Comexposium e Axema, hanno presentato qualche giorno fa, a Parigi, il loro progetto per un’edizione che dovrebbe essere quella del rilancio.
Frédèric Martin presidente di Sima e Axema, l’associazione francese dei costruttori di macchine agricole e la direttrice del salone Isabelle Alfano hanno prima di tutto precisato che il riposizionamento della data è stata una decisione condivisa dal consiglio di amministrazione di Comexposium e caldeggiata dagli agricoltori e dagli espositori; questi ultimi, in particolare, hanno preteso un periodo di svolgimento in autunno, certamente più adatto per avviare trattative e chiudere i contratti di vendita delle macchine e attrezzature agricole, rispetto alla fine di febbraio quando i giochi sono ormai fatti.
Che i costruttori di macchine agricole abbiano avuto un ruolo determinante nel riposizionamento della manifestazione lo si può desumere anche analizzando i dati di mercato. Nel 2018 la Francia è stata il primo produttore agricolo europeo con un valore di 73 miliardi di euro, il mercato interno delle macchine e attrezzature agricole, nel 2017, ha sfiorato i 6,2 miliardi di euro (primo mercato in Europa) su un totale di circa 32 miliardi. I nostri cugini d’oltralpe sono inoltre il secondo Paese al mondo, dopo gli Stati Uniti, per importazione di macchine agricole.
Confermata la formula generalista della rassegna che tiene assieme la parte di meccanizzazione agricola e quella dell’allevamento. Se parliamo di dettagli il logo sarà nuovo e soprattutto è stato cambiato lo slogan; abbandonato per sempre il vecchio “salone mondiale dei prodotti e dei servizi per l’agricoltura e l’allevamento” ecco il nuovo e più moderno “salone internazionale delle soluzioni e tecnologie per un’agricoltura efficiente e sostenibile”.
Per quanto riguarda aspetti di sostanza segnaliamo l’annuncio dell’accordo, in esclusiva, con Fira, il Forum international de la robotique agricole, un evento che si tiene ogni anno a Toulose (il prossimo sarà il 10 e 11 dicembre 2019) e che farà confluire nel quartiere fieristico di Paris Nord Villepinte aziende che si occupano dello sviluppo di robot da impiegare in varie operazioni nel settore agricolo. Un tassello importante che proietta l’evento nel futuro e che si andrà ad aggiungere all’area dedicata alle Start-up, forse la più interessante novità della scorsa edizione del Sima.
Mancano ancora quattordici mesi all’inaugurazione della rassegna ed è presto per dire se la strategia di Parigi riuscirà ad invertire la tendenza di una rassegna apparsa indubbiamente appannata; di certo la partita con Bologna è in pieno svolgimento e sarà ancora molto lunga. I francesi sono in attacco in questo momento ma il contropiede italiano non si farà attendere.
L’articolo completo sarà pubblicato sul prossimo numero MAD Macchine Agricole Domani
Marco Limina