Pivot e rainger: aspetti costruttivi ed effetti sulle colture

Seppur sia una tecnologia con più di 80 anni di età, gli impianti semi-fissi per l’irrigazione ad aspersione riscuotono successo anche in Italia, soprattutto in Pianura Padana.

La necessità di sfruttare appieno la ridotta disponibilità di acqua, oltre a raggiungere l’ottimizzazione dei costi di gestione e l’efficientamento produttivo delle coltivazioni, ha portato sempre più a una conversione dei sistemi irrigui.

Dallo storico sistema a scorrimento a turnazione, infatti, l’evoluzione porta verso interventi frazionati attraverso metodi ad aspersione con pozzo proprio e macchine autonome, soprattutto in quei contesti caratterizzati da appezzamenti di grandi dimensioni. L’efficienza d’utilizzo della risorsa idrica, associata a ridotti costi di esercizio e a benefici nella gestione e nella produzione delle colture, è alla base di questo sviluppo e oggi, grazie anche a contributi finanziari e sovvenzioni pubbliche la diffusione di questi impianti avviene sempre di più anche nelle aziende cerealicolo-foraggere di minore estensione (a livello di campo è possibile dai 5-6 ha, a livello di azienda il rapporto costi/benefici è positivo dai 25-30 ha).

Caratteristiche costruttive

Le macchine di questo tipo più diffuse si possono raggruppare in due categorie:

  • pivot: impianti a perno centrale o ad ali impernierate ( foto 1);
  • rainger: impianti a movimento lineare o ad ali traslanti ( foto 2).
1- Impianto irriguo a perno centrale o pivot

Entrambi i sistemi sono costituiti da più sezioni di torri triangolari alte dai 3 ai 5 m (per permettere il passaggio dei mezzi agricoli al di sotto) e provvisti di ruote gommate per il dislocamento, che supportano delle intelaiature metalliche lunghe dai 30 ai 50 m – chiamate campate – leggere, trattate in modo da resistere alla corrosione e portanti le tubazioni e i sistemi di distribuzione dell’acqua.

2-Impianto irriguo a movimento lineare o rainger

All’estremità dell’ultima campata è di norma presente un irrigatore a lancia con boccaglio, in grado di aumentare la superficie coperta. La differenza tra i due sistemi è data dalla modalità di movimento e, di conseguenza, dalla forma dell’area irrigata.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 3/2025
Irrigazione con pivot e rainger: effetti sulle colture e costi
di M. Ferrari
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