Nel periodo tra gennaio e settembre si è assistito ad una frenata dell’immatricolazione di trattori, mietitrebbie, trattori con pianale di carico, rimorchi e telescopici rispetto allo stesso periodo del 2021.
I numeri – elaborati da FederUnacoma sulla base dei dati forniti dal Ministero dei Trasporti – denunciano un calo per i trattori del 14,4% con 15.843 unità registrate rispetto alle 18.510 dello scorso anno.
Contrazione del 14% anche per le mietitrebbie, 308 le unità immatricolate contro le 358 del 2021.
Calo pesante, a due cifre, anche per i trattori con pianale di carico che sono passati dalle 497 unità del 2021 alle 390 attuali con una contrazione, quindi, del 21,5%.
Più leggera la flessione per i rimorchi contenuta a 9,5% e con una registrazione di 6.747 unità contro le 7.459 della passata annata.
Tonfo per i sollevatori telescopici scesi del 25,1% con 866 immatricolazioni rispetto alle 1.156 dei primi nove mesi dello scorso anno.
Secondo FederUnacoma le cause di queste contrazioni sono imputabili ai ritardi nella catena delle forniture, all’aumento dei costi di produzione e al conseguente incremento dei prezzi di listino.
In una recente intervista rilasciata ai nostri periodici tecnici, L’Informatore Agrario e MAD Macchine Agricole Domani, il presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti, parlando dell’attuale situazione di mercato e delle prospettive di chiusura dell’anno, aveva dichiarato che: “dopo la preoccupazione per un possibile fermo delle vendite a fine estate, tutto sommato notiamo invece che il mercato sta tenendo. Rimangono però – ha continuato Malavolti – enormi criticità sulle catene di approvvigionamento dei componenti che in molti casi non consentono di completare l’assemblaggio di macchine e attrezzature agricole, e mi riferisco in particolare ai componenti elettronici”.
Sollecitato, inoltre, su una previsione di chiusura d’anno per i trattori, il numero uno di FederUnacoma ha risposto: “se riusciremo a consegnare un po’ di macchine ferme nei piazzali e ad evadere degli ordini che abbiamo in portafoglio, potremo finire l’anno con una perdita compresa tra il 10 e il 15%, ma questa è una mia stima personale”.
Marco Limina