Diciamo la verità, i mesi che hanno preceduto l’edizione 2019 di Agritechnica, la più importate rassegna continentale della meccanica agraria, svoltasi dal 10 al 16 novembre scorsi nel quartiere fieristico di Hannover (Germania) sono stati accompagnati da una buona dose di preoccupazione per lo stato di salute del settore.
Una prudenza manifestata anche dai vertici della Vdma (l’associazione tedesca delle industrie metalmeccaniche) che a settembre durante la conferenza stampa di presentazione della manifestazione biennale tedesca avevano fornito i dati di un mercato globale delle macchine agricole in stagnazione, con un volume di circa 107 miliardi di euro.
Nonostante le premesse, ad Hannover la scorsa settimana, è andata in scena un’edizione di Agritechnica che ha portato tra gli stand 450.000 visitatori (lo stesso numero delle ultime due edizioni) con un record di 130.000 stranieri provenienti da 152 Paesi, un dato cresciuto di 30.000 unità e che la dice lunga sull’interesse planetario della rassegna.
Tra gli stand forte la propensione all’innovazione che ha messo quasi in secondo piano il prodotto; la maggior parte delle grandi macchine da raccolta, i trattori, le grandi semoventi per le colture industriali, le operatrici per le più svariate operazioni colturali offrono possibilità infinite di regolazione da remoto, raccolta dati, gestione del prodotto e delle sue caratteristiche, ammaliando il visitatore con app e strumenti multimediali sempre a portata di mano per immaginare di avere sempre la situazione sotto controllo.
Un capitolo a parte meritano i sistemi di propulsione; accanto ai motori a gasolio aumenta la competizione tra quelli elettrici e ibridi e sembra arrivato anche il momento del metano, che dovremmo vedere in azione in campagna nel 2020. Anche in questi casi la scelta dipenderà dal tipo di lavoro che si andrà ad eseguire.
Quasi tutti i brand sono in grado di costruire sistemi, macchine e attrezzature di buon livello ma la sfida sembra ora spostarsi sul terreno dei servizi a contorno del piatto forte che dovrebbe continuare ad essere il prodotto; non ce ne dovremmo mai dimenticare.
Potrà piacere o meno ma agricoltori e contoterzisti saranno sempre più inseriti in un sistema globale di controllo e gestione delle attività che dovrebbe agevolare le decisioni da prendere; un sistema che, visto dalla parte del costruttore, serve a fidelizzare sempre di più l’utilizzatore finale.
Ad Hannover ha bene impressionato anche l’area Dlg-AgrifutureLab dedicata alle aziende start-up che hanno proposto prodotti e servizi basati su sensoristica, robotica, archiviazione dati tramite cloud e applicazioni per smartphone e algoritmi per la gestione delle aziende agricole e delle macchine e attrezzature.
Il reportage completo su Agritechnica 2019 sarà pubblicato sul prossimo numero di MAD – Macchine Agricole Domani.
Marco Limina