Sad è un acronimo che fino a ieri gli agricoltori italiani non conoscevano. Significa «Sussidi ambientalmente dannosi», definizione nella quale sono compresi anche gli incentivi al gasolio agricolo che il Ministero dell’ambiente intende ridurre nella misura pari almeno al 10% all’anno fino al loro progressivo annullamento entro il 2040.
Questo almeno è quello che prevedeva la bozza del provvedimento ministeriale diretta a contrastare i cambiamenti climatici che per ora è stata rinviata. Come se non bastasse è messo sotto accusa anche il diverso trattamento fiscale tra benzina e gasolio.
Se si dovesse dare attuazione puntuale alla diminuzione dei Sad così come ipotizzata, nel giro di pochi anni i costi per l’acquisto del gasolio per gli agricoltori raddoppierebbero. Ricordiamo che per molte attività agricole il solo costo del gasolio incide fino al 20% dei costi di produzione.
Questo inevitabilmente metterebbe fuori gioco diverse filiere produttive. Motivo per cui, a livello generale occorre prevedere una gradualità della misura non legata esclusivamente a percentuali di diminuzione annue, ma soprattutto condizionata alla effettiva disponibilità di soluzioni tecnologiche alternative.
Soluzioni che, al momento, non ci sono.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 36/2019
Gasolio agricolo, senza gli incentivi agricoltura a rischio
di D. Rotundo
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