Pubblichiamo la lettera di Simona Rapastella, Direttore generale FederUnacoma, pervenuta alla Redazione in risposta alla news tratta dall’editoriale pubblicato sul n. 9/2020 di MAD – Macchine Agricole Domani e di seguito la risposta del direttore responsabile della testata Alberto Caroleo.
Gentile Direttore,
ho letto l’articolo dal titolo “2021: l’anno dell’ingorgo agromeccanico”, pubblicato il 9 settembre su L’Informatore Agrario, e sento il dovere, a nome di FederUnacoma, di esprime un dissenso. Fermo restando il rispetto per le opinioni dei giornalisti e per il ruolo importante che le Vostre testate svolgono nel panorama editoriale di settore, vi sono elementi nell’articolo che rischiano di indurre nei lettori valutazioni non corrette. In primo luogo, occorre ribadire come l’affollamento degli eventi fieristici nel 2021 sia stato causato unicamente dall’emergenza sanitaria, un fatto che nessuno poteva prevedere e che ha imposto una revisione radicale del calendario fieristico internazionale per ogni settore e per ogni manifestazione.
L’articolo sembra riconoscere questa circostanza, ma nondimeno sembra voler ammonire gli organizzatori per aver fatto la scelta di spostare all’anno successivo le manifestazioni previste per il 2020. Da parte di FederUnacoma, la decisione era doverosa proprio nei confronti delle moltissime aziende espositrici che hanno prenotato la propria partecipazione all’EIMA, che hanno necessità di presidiare il proprio mercato, e che, espressamente interpellate sull’opportunità di spostare l’evento bolognese dal novembre 2020 al febbraio 2021, hanno a larga maggioranza espresso parere favorevole. È del tutto evidente che, superata l’emergenza sanitaria, il calendario tornerà alla sua cadenza ordinaria.
A novembre 2022 l’EIMA andrà in scena secondo il programma prestabilito, il problema della concomitanza annuale con Hannover non esisterà, e la sovrapposizione con il SIMA di Parigi non potrà essere imputata a FederUnacoma giacché è responsabilità esclusiva dei Saloni Francesi la scelta di modificare le proprie date cercando una ricollocazione a ridosso dell’EIMA, una scelta che non soltanto FederUnacoma ma moltissimi operatori hanno stigmatizzato ritenendola scorretta e dannosa per il settore. Prendere spunto dalle condizioni d’emergenza, che hanno costretto gli eventi fieristici a convergere sul 2021, per perorare l’idea che le fiere di settore debbano essere triennalizzate appare una forzatura, anche perché l’ipotesi di una triennalità viene presentata nell’articolo come un’istanza corale dei costruttori, cosa non vera.
Al di là della legittima aspettativa di singole case costruttrici, che per le proprie strategie di marketing possono esprimere la preferenza, in prospettiva, per una diversa cadenza del calendario fieristico, ad oggi la quasi totalità delle aziende del settore ha necessità di un evento biennale come l’EIMA, anche in considerazione del fatto che moltissime scelgono la rassegna bolognese come unica fiera di riferimento, non partecipando all’Agritechnica di Hannover e meno ancora al SIMA di Parigi. Ritengo insomma che una Federazione di costruttori, che peraltro è organizzatore storico di eventi fieristici, debba avere contezza più di altri di quali possano essere le esigenze e le aspettative delle aziende del proprio settore. A nostro modo di vedere non saranno i dibattiti un po’ fumosi a definire i futuri assetti fieristici, ma l’andamento effettivo dei singoli eventi.
Dal 2022 – vale la pena ribadirlo – il calendario tornerà alla sua normalità, l’EIMA andrà in alternanza con l’Agritechnica di Hannover e fronteggerà la sfida diretta lanciata del SIMA di Parigi. Saranno più chiare, a quel punto, le reali esigenze del mercato e il ruolo insostituibile di un evento come EIMA International.
Simona Rapastella
Direttore generale FederUnacoma
Gentile Direttore generale,
la ringraziamo per le precisazioni che, a nome di FederUnacoma, ci ha fatto pervenire. L’intento unico del nostro editoriale era quello di fotografare una particolare e singolare situazione generale, definita “ingorgo agromeccanico”, che avrebbe coinvolto nel 2021 le tre principali manifestazioni fieristiche europee del settore agromeccanico e frutto degli effetti della pandemia.
Come è noto “l’ingorgo” non ci sarà in quanto gli organizzatori del Sima di Parigi hanno deciso di annullare l’edizione 2021.
Desideriamo comunque chiarire alcuni punti della sua lettera per rispondere in maniera completa alle sue osservazioni.
Le ragioni che avevano portato a questo affollamento sono espresse nell’editoriale, come lei rileva, e a nostro avviso non traspare alcuna intenzione di ammonire gli organizzatori per la scelta di spostare da novembre 2020 a febbraio 2021 la manifestazione; concordiamo che fosse l’unica soluzione possibile.
Quando tutto tornerà alla normalità la coesistenza di due fiere come Eima International e Sima sarà senz’altro un problema sia per i visitatori sia per gli espositori, certamente non imputabile a FederUnacoma.
Nel nostro articolo “Lividi e cerotti per Eima e Sima”, pubblicato on line il 15 aprile 2019 e sul n. 5/2019 del mensile MAD – Macchine Agricole Domani, dello stesso autore dell’Editoriale da lei citato, avevamo rilevato come il cambio di data deciso dalla fiera francese e la conseguente sovrapposizione con Eima International, sarebbe stato un danno per il settore.
Possiamo confermare, inoltre, che non abbiamo preso spunto dalle condizioni di emergenza per suggerire la cadenza triennale delle manifestazioni; l’idea della triennalità era stata già espressa nella parte finale dell’articolo dell’aprile 2019 (ancor prima dell’emergenza sanitaria), come una possibile strada da valutare per il futuro.
In ogni caso il nostro sostegno alla vostra manifestazione, che riteniamo importante e strategica per il settore agromeccanico, resta immutato.
Cordiali saluti
Alberto Caroleo
Direttore responsabile MAD – Macchine agricole domani