La strategia della holding, tutta italiana, che controlla Demetra, a cui fanno capo i marchi italiani Agrimaster e Breviagri, ed è proprietaria anche della danese Dalbo, è chiara: cinque anni di tempo per acquisire nuove imprese e costituire un polo agroindustriale, sinergico, dalle fasi di produzione alla progettazione di nuovi prodotti e distribuzione.
Ne abbiamo parlato in una lunga intervista con Alessio Riulini da luglio scorso alla guida di Demetra.
Lei è un ingegnere meccanico con una lunga esperienza nel settore agromeccanico in un mercato molto complesso e diverso dai nostri come quello cinese; come è approdato a Demetra?
Ho accettato la proposta di Demetra perché il progetto è molto interessante e ambizioso e ha lo scopo di rilanciare delle eccellenze industriali italiane. L’altra sfida è quella di mettere assieme un gruppo di aziende che da sole, per svariati motivi, non riuscirebbero ad affrontare con profitto soprattutto i mercati internazionali. Servono quindi delle economie di scala per rendere queste società competitive, sia a livello industriale che commerciale.
Ricostruiamo un po’ la storia di Demetra?
Demetra controlla i marchi Agrimaster e Breviagri all’interno di una holding che nel maggio scorso ha acquisito la danese Dalbo. La proprietà è di due fondi di investimento: Alcedo V Fund di Alcedo di Treviso e Taste of Italy 2 Fund di Dea Capital di Milano, entrambi detentori del 49% di quota; il restante 2% delle azioni è in mano ad alcuni manager del gruppo.
Nei suoi ruoli di presidente e ceo di Demetra gestisce dal punto di vista industriale e commerciale tre marchi; di quanto fatturato stiamo parlando?
L’ultimo dato del fatturato è di circa 65 milioni di euro: 25% realizzato da Agrimaster, 25% da Breviagri e 50% da Dalbo. L’85% del fatturato è generato nell’Europa a 27 e in UK. Il principale mercato di sbocco è la Francia, seguito da Germania, Italia e UK; a seguire i mercati della Scandinavia. Quest’anno dopo una buona partenza e 6 mesi di crescita i ricavi sono in linea con quelli dello scorso anno ma noto un ritardo sulla raccolta ordini.
Sotto il profilo tecnologico come stanno evolvendo i vostri prodotti?
Abbiamo già l’erpice pieghevole Isobus a marchio Breviagri, stiamo studiando l’applicazione Isobus anche per quanto riguarda i prodotti Dalbo e Agrimaster, assieme a una profonda revisione della gamma produttiva che durerà un paio di mesi. Saremo poi pronti con nuovi prodotti che usciranno nel corso del prossimo biennio. L’obiettivo è quello di uscire con poche novità ma ben promosse sul mercato e, pensando ai concessionari, con un miglioramento del servizio di assistenza, dei ricambi, per i quali dovremmo presto creare un settore di vendita dedicato, e della gestione delle garanzie.
Tratto dall’articolo pubblicato su MAD Macchine Agricole Domani n. 11/2023
Demetra mette nel mirino le eccellenze nazionali
di M. Limina
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