Nella bozza del cosiddetto «decreto clima», che contiene «misure urgenti per il contrasto dei cambiamenti climatici e la promozione dell’economia verde» c’è una voce che potrebbe assestare un colpo gravissimo all’intera agricoltura italiana.
Si tratta della riduzione dei sussidi ritenuti ambientalmente dannosi, che colpirebbe anche il gasolio agricolo e quello destinato ai pescatori.
Come sottolinea giustamente il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, si tratta di «un attacco senza precedenti all’agricoltura più green d’Europa che rischia di mettere fuori mercato il made in Italy rispetto ai partner europei e di condannare all’abbandono e al dissesto idrogeologico gran parte del territorio nazionale».
«Il gasolio – evidenzia Prandini – è l’unico carburante utilizzabile al momento per i trattori e tassarlo non porterebbe alcun beneficio immediato in termini di utilizzo di energie alternative a favore delle quali dovrebbe invece essere sviluppato un programma di ricerca e di sperimentazione per i mezzi agricoli».
L’aumento dei costi del carburante ma anche la revisione della fiscalità sull’attività di allevamento – denuncia Prandini – costringerebbero semplicemente molti pescatori, agricoltori e allevatori a chiudere la propria attività.
Forse, aggiungiamo, si punta a far tornare nei campi i buoi e i cavalli tpr per trainare aratri ed erpici, mentre la semina potrebbe tornare ad essere effettuata a spaglio. Tutte visioni molto pittoresche in tanti quadri dell’800.