Si sono da poco spenti i riflettori sulla 56ima edizione di Agriumbria, svoltasi nel quartiere fieristico di Bastia Umbra dal 28 al 30 marzo scorsi.
E’ tempo, quindi, di bilanci per una manifestazione che attira, annualmente, l’interesse di un pubblico variegato formato per la maggior parte da agricoltori, allevatori e contoterzisti anche se, durante la nostra visita, abbiamo incrociato anche molti rappresentati del mondo della distribuzione e tecnici di campo.
Tre a nostro avviso i punti cardine della manifestazione: le macchine e le attrezzature per la coltivazione dei seminativi e delle colture specializzate, la sezione zootecnica con un’esposizione di 600 capi tra bovini, suini, equini, ovicaprini e avicunicoli e un’ampia area dedicata al settore della forestazione rafforzato anche da prove dinamiche commentate da esperti del settore.
Presenti tutti i principali marchi del settore, per la parte meccanica molti brand si sono affidati ai concessionari di zona, profondi conoscitori del territorio e delle esigenze dei clienti.
Fitto anche il programma convegnistico che ha visto coinvolti numerosi relatori durante tutti i tre giorni di svolgimento della manifestazione.
Il clima vivace e la grande partecipazione di pubblico non può però far dimenticare che la situazione di mercato, per quanto riguarda la meccanizzazione agricola, sembra ancora un po’ ingessata. Si vende poco insomma, molti preventivi ma acquisti con il contagocce.
Una sensazione trasferitaci dai rappresentati delle case costruttrici, dai concessionari e confermata anche dai dati forniti da FederUnacoma (Federazione nazionale dei costruttori di macchine per l’agricoltura); nel primo bimestre di questo 2025 le vendite di trattori sono calate dell’11,4%.
Mentre scriviamo ancora non siamo ancora a conoscenza del numero di persone che hanno visitato questa edizione di Agriumbria (è lunedì pomeriggio e gli organizzatori non hanno ancora comunicato il dato relativo all’affluenza) ma certamente possiamo azzardare che le presenze dovrebbero essere state molto vicine alle 100.000 unità.
Marco Limina