Mai come quest’anno è conveniente, per coloro che esercitano attività d’impresa, effettuare la rivalutazione dei beni aziendali, materiali e immateriali.
La norma consente di rivalutare i beni aziendali risultanti nel bilancio d’esercizio in corso al 31 dicembre 2019. In caso di futura vendita è così possibile abbattere l’eventuale relativa plusvalenza, il valore del capitale netto aziendale aumenta, con maggiore appetibilità da parte delle banche nella valutazione dell’eventuale finanziamento, possono aumentare i costi degli ammortamenti deducibili con relativo abbattimento dell’imponibile fiscale, possono essere risolte, per ditte individuali e società di persone, le problematiche relative alle eccedenze di prelievi da parte dei soci per quanto riguarda gli aspetti civilistici.
La rivalutazione può riguardare anche un singolo bene. Per determinare il valore rivalutato da assegnare va utilizzato il criterio del valore d’uso, oppure del valore di mercato.
Se si vuole dare alla rivalutazione anche effetto fiscale deve essere versata l’imposta sostitutiva di Irpef, Irap e addizionali del 3%.
L’effetto fiscale della rivalutazione decorre dall’esercizio 2021 (ad esempio per la deducibilità dei maggiori ammortamenti); per quanto riguarda invece l’abbattimento dell’eventuale plusvalenza bisognerà attendere il 2024.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 14/2021
La rivalutazione dei beni aziendali ora è più vantaggiosa
di D. Hoffer
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