No alla semplificazione e all’ampliamento dell’uso dei voucher in agricoltura. Questa la discutibile presa di posizione di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, i sindacati di categoria dell’agroalimentare.
In una nota congiunta le tre organizzazioni affermano che «l’emergenza del coronavirus non può essere l’occasione per deregolamentare il mercato del lavoro in un settore in cui le regole esistenti per assumere manodopera già permettono una più che ampia flessibilità».
«È inaccettabile che la gravissima emergenza possa essere il grimaldello per rendere ancora più precario il lavoro agricolo» precisano le tre sigle; «respingeremo, quindi, qualsiasi tentativo di modifica delle attuali norme di utilizzo dei voucher. Non è con queste scorciatoie che si può pensare di convincere i tanti nuovi disoccupati che questa pandemia genererà in Italia, a lavorare nel settore primario per supplire alla momentanea carenza di manodopera».
Per i sindacati il problema si risolve rendendo più trasparente l’incontro tra domanda e offerta di lavoro a livello territoriale. «Per questo occorre dare un nuovo impulso allo sviluppo delle sezioni territoriali della rete del lavoro agricolo di qualità, questione sulla quale Fai, Flai e Uila si battono da anni e che deve essere affrontata e risolta».