Manodopera: partito il «JOB in country» di Coldiretti

In poche ore di operatività sul portale «JOB in country» sono stati inseriti già quasi 400 curriculum da parte di persone che hanno offerto la propria disponibilità ad impegnarsi nelle campagne, dove sono a rischio le raccolte con il blocco delle frontiere ai lavoratori stranieri che arrivano ogni anno dall’estero.

Lo rende noto la Coldiretti, che per combattere le difficoltà occupazionali ha varato la banca dati «JOB in country», autorizzata dal Ministero del lavoro, per gli italiani che si rendono disponibili a lavorare nelle aziende agricole che assumono. Una esperienza simile è già stata realizzata in Francia con la piattaforma «Bras pour ton assiette» alla quale hanno risposto oltre 200.000 francesi ma altre iniziative sono state o stanno per essere lanciate anche in Germania e in Gran Bretagna.

Il progetto in Italia è stato avviato in autonomia dalla Coldiretti in attesa che dal Governo e dal Parlamento arrivi una radicale semplificazione del voucher agricolo che possa consentire da parte di studenti, cassaintegrati e pensionati lo svolgimento dei lavori nelle campagne dove mancano i braccianti stranieri.

La piattaforma, raggiungibile dal sito www.coldiretti.it o cliccando qui, si pone l’obiettivo di mettere in contatto nei singoli territori i bisogni delle aziende agricole in cerca di manodopera con quelli dei cittadini che aspirino a nuove opportunità di inserimento lavorativo, in un quadro di assoluta trasparenza e legalità.

Ma, ribadisce il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, opporsi oggi ai voucher significa assumersi la responsabilità domani di far mancare prodotti alimentari in negozi e supermercati, ma anche di far perdere fonti di reddito integrative a categorie particolarmente colpite in questo periodo.