Il consiglio dei ministri del 30 aprile ha approvato il decreto legislativo fiscale che prevede la determinazione su base catastale dei redditi delle attività agricole dirette alla produzione di vegetali tramite l’utilizzo di immobili oggetto di censimento al catasto dei fabbricati, indipendentemente dalla categoria catastale attribuita e dalla loro destinazione urbanistica, nei limiti di superficie già prevista per la produzione di vegetali.
«L’agricoltura innovativa – ha sottolineato il ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida – viene equiparata a quella tradizionale, superando così una differenziazione nella tassazione tra imprese che risultava anacronistica».
Finora il reddito agrario era infatti correlato esclusivamente alle attività agricole svolte sul terreno; la nuova disciplina comprende pure le «colture fuori suolo» di vegetali (idroponica, aeroponica, vertical farming). Di conseguenza, si qualifica reddito dominicale quello correlato agli immobili utilizzati per le colture fuori suolo che, quindi, non sono produttivi di reddito di fabbricati (nei limiti di superficie già prevista per la produzione di vegetali). Oltre tutto, la previsione di un sistema di tassazione su base catastale offre agli agricoltori la possibilità di sviluppare nuove attività correlate a quelle di coltivazione.
Il decreto prevede anche la norma che riconduce ai redditi ottenuti dalle attività agricole quelli derivanti dalle attività di coltivazione e di allevamento che concorrono alla tutela dell’ambiente e alla lotta ai cambiamenti climatici.