Dopo le recenti restrizioni alle attività produttive per il riaccendersi dell’emergenza Covid, il Governo nei giorni scorsi ha varato il cosiddetto decreto Ristori che contiene ulteriori misure urgenti a sostegno dei lavoratori e delle imprese.
La disposizione più attesa dal settore agricolo riguarda il nuovo contributo a fondo perduto previsto per i titolari di partita Iva, attiva alla data del 25 ottobre, che svolgono prevalentemente una delle attività individuate con codice Ateco come da elenco allegato al decreto. Tra queste rientrano gli agriturismi che svolgono attività di alloggio o ristorazione, o chi svolge attività di bed and breakfast, a condizione che nel mese di aprile di quest’anno abbia subito un calo del fatturato di almeno 1/3 rispetto ad aprile 2019.
Per gli agriturismi con alloggio il contributo è pari al 150% di quello calcolato con le disposizioni del decreto Rilancio, e del 200% per chi fa ristorazione.
Previsto anche uno stanziamento di 100 milioni di euro destinati all’erogazione di contributi a fondo perduto a favore delle imprese della filiera agricola, della pesca e acquacoltura, sulla base di appositi criteri che saranno definiti con decreto del Mipaaf.
Il decreto Ristori prevede anche l’esonero dal versamento della seconda rata Imu per le attività comprese nell’allegato al decreto e la proroga al 10 dicembre prossimo dei termini di presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta, modello 770.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 37/2020
Cosa prevedono le misure del decreto Ristori
di D. Hoffer
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