Lo scorso 16 luglio è scaduto il termine per effettuare il pagamento della prima rata dei contributi agricoli obbligatori a carico di coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali dovuti per l’anno 2020.
L’emanazione del decreto ministeriale recante i criteri per la definizione dei contributi obbligatori ha fatto slittare la predisposizione sul portale Inps dei modelli F24 con causale LAA (lavoratori agricoli autonomi) per i pagamenti, comportando una ristrettezza delle tempistiche che, unita a diverse problematiche di carattere tecnico, quali interruzioni di servizio del sistema, ha causato non poche difficoltà per l’effettuazione dei pagamenti dovuti.
Da qui le proteste del mondo agricolo che chiedeva una proroga della scadenza.
«Comprendiamo il disagio e la problematicità del comparto agricolo» ha detto oggi il sottosegretario alle politiche agricole Giuseppe L’Abbate. «Per questo ho subito sottoposto la questione all’attenzione della ministra Nunzia Catalfo, che ringrazio per l’apertura dimostrata alle esigenze del mondo agricolo».
«Con il Ministero del lavoro – prosegue L’Abbate – è in corso una interlocuzione per vagliare le possibilità di intervento: sebbene non sia stato fattibile garantire una proroga alla prima scadenza, siamo al lavoro per comprendere come prevedere l’esenzione delle relative sanzioni civili, amministrative e penali previste dalla legge 23 dicembre 2000, n. 388».
Le successive scadenze previste dalla Circolare n. 82 dell’8 luglio scorso con cui l’Inps ha comunicato gli importi dei contributi obbligatori dovuti per l’anno 2020 sono il 16 settembre, 16 novembre e 18 gennaio 2021.