Dal prossimo 1° gennaio scompariranno le fatture cartacee che, se emesse, non avranno più alcun valore, mentre tali documenti dovranno essere obbligatoriamente predisposti in formato elettronico.
Per fattura elettronica si intende il documento predisposto in formato XML, secondo le disposizioni tecniche precisate dall’Agenzia delle entrate, e inviato attraverso il sistema di interscambio, abbreviato nel nome SDI, ovvero la piattaforma informatica messa a disposizione dal Ministero delle finanze.
Le fatture elettroniche possono essere predisposte e trasmesse anche attraverso un soggetto terzo appositamente delegato e consultate attraverso un intermediario abilitato.
A ogni fattura emessa e ricevuta lo SDI rilascia una ricevuta attestante l’invio o il ricevimento. Il momento in cui l’Iva delle fatture di vendita diviene esigibile corrisponde alla data fattura (che rappresenta la data di emissione), mentre il momento in cui l’Iva delle fatture di acquisto diviene detraibile corrisponde al momento di ricevimento della fattura attestato dalla ricevuta dello SDI.
L’obbligo di emissione delle fatture elettroniche riguarda tutti i contribuenti titolari di partita Iva, ad esclusione degli agricoltori in regime Iva di esonero (ovvero che realizzano un volume d’affari annuo non superiore a 7.000 euro), oppure di coloro che, svolgendo attività extra agricole d’impresa o lavoro autonomo, rientrano nel cosiddetto “regime di vantaggio” e di quelli compresi nel cosiddetto “regime forfettario”.
Sia le fatture elettroniche di acquisto sia quelle di vendita, per legge, devono essere conservate elettronicamente. La conservazione elettronica non è la semplice memorizzazione su PC del file della fattura, bensì un processo regolamentato tecnicamente dalla legge per garantire, negli anni, di non perdere mai i documenti, di riuscire sempre a leggerli e, soprattutto, poter recuperare in qualsiasi momento l’originale della fattura stessa. Il processo di conservazione elettronica a norma è quindi usualmente fornito da operatori privati certificati.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 42/2018 a pag. 28
Fattura elettronica al nastro di partenza
di D. Hoffer
L’articolo completo è disponibile anche sulla Rivista Digitale