L’utilizzo del seme sessato e il successo di una gravidanza è questione di attenzione, pianificazione, scelta dell’animale e scongelamento.
Il successo dell’intervento di inseminazione è strettamente legato a una buona pianificazione aziendale, a un’adeguata gestione degli animali e a un’attenta preparazione del seme. Infatti, l’impiego di seme sessato può risultare molto utile nelle aziende che non intendono aumentare il numero dei capi, scegliendo di allevare solo gli animali necessari al proprio fabbisogno.
Va però tenuto presente che non tutti gli animali sono idonei a questa pratica: il successo della fecondazione è minore rispetto al seme convenzionale e per questo è importante usarlo sugli animali con maggiore fertilità. Il suo utilizzo è più adatto sulle manze, in quanto gli animali giovani presentano elevati tassi di gravidanza e miglior tasso di concepimento rispetto alle vacche in lattazione: è emerso un tasso di concepimento medio rispettivamente del 49%, e del 30%. Inoltre, essendo le vitelle di sesso femminile più facili da partorire, riduce nelle manze le difficoltà di parto, grazie alla minore incidenza di problemi (come distocia e natimortalità).
La scelta delle bovine da individuare per l’inseminazione è solo uno dei tanti aspetti necessari per una strategia ben strutturata del protocollo riproduttivo.
Tratto dall’articolo pubblicato su Stalle da Latte n. 3/2024
I vantaggi del seme sessato dipendono dalle caratteristiche della mandria
di V. Ferrari, M. Marusi
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