Il ruolo centrale delle cooperative nel settore lattiero caseario

La cooperazione si conferma una componente di longevità e resilienza nel tessuto produttivo lattiero-caseario italiano. Secondo uno studio di Nomisma per Alleanza delle cooperative italiane (Aci), le cooperative lattiero-casearie mostrano capacità di adattamento al contesto di mercato ed economico, pur mantenendo intatta la mission mutualistica, contribuendo così al presidio socioeconomico dei territori.

Il primo dato a conferma della longevità è l’età media delle società cooperative, misurata dal momento della costituzione: con 59 anni si attesta pari a più del doppio di quella delle società di capitali, che si fermano a 27. Nel corso del loro lungo periodo di attività le imprese hanno subito una radicale evoluzione grazie a percorsi anche molto diversi, ma egualmente efficaci, di crescita organica e/o inorganica e attraverso processi di fusione fra cooperative.

Oggi, il 63% del giro d’affari cooperativo lattiero-caseario è sviluppato dalle Top25 cooperative e fra le Top20 imprese del settore lattiero-caseario, 7 sono cooperative o appartengono a gruppi cooperativi. La cooperazione segue da vicino le performance del settore, ad esempio nel periodo 2013-2022 hanno consolidato un incremento del fatturato del 52%, in linea con quello registrato dalle imprese di capitali (+59%).

Diversificazione dell’offerta, ampliamento della gamma di prodotto, anche grazie a un rilevante ricorso all’innovazione, sviluppo di efficaci strategie di marca sono alcune delle strategie che hanno permesso di consolidare un approccio al mercato, sia nazionale che estero, di successo. L’export delle Top 28 cooperative del settore lattiero-caseario valeva 1,2 miliardi di euro nel 2022, pari al 23% dei 5,1 miliardi di vendite estere del settore.

Il principio mutualistico resta il cardine su cui ruota la cooperazione. Le cooperative mantengono, infatti, nel tempo alti livelli di mutualità (nelle Top 28 cooperative lattiero-casearie per fatturato l’87% della materia prima deriva da conferimento), che indicano come la maggior parte degli approvvigionamenti di materia prima provenga direttamente dai propri soci, che hanno quindi sostenuto la crescita delle cooperative con una maggiore produzione di latte.

La garanzia del ritiro della materia prima e una sua equa retribuzione hanno permesso il parallelo consolidamento del tessuto produttivo degli allevamenti, grazie a investimenti in tecnologie, digitalizzazione e nell’adeguamento ai superiori standard di qualità, ambientali e di benessere animale. Sono queste le condizioni che creano le opportunità di ricambio generazionale, un fattore di elevata criticità in allevamento.
Il prezzo di liquidazione del latte, che in cooperativa include il ristorno ai soci del valore creato, si mantiene, infatti, stabilmente superiore al prezzo di mercato, nonostante alcune oscillazioni.

 

Articolo in via di pubblicazione su uno dei prossimi numeri de L’Informatore Agrario.