Il commissario europeo all’agricoltura, Janusz Wojciechowski, ha difeso il progetto della Commissione europea di ridurre drasticamente le emissioni degli allevamenti equiparandoli, di fatto, alle attività industriali, pur riconoscendo la debolezza del processo di raccolta dati utilizzato per mettere insieme la proposta.
La proposta di revisione della direttiva, presentata dall’esecutivo dell’UE ad aprile del 2022, punta a ridurre le emissioni nocive provenienti dagli impianti industriali, tra i quali fa rientrare alcuni i grandi allevamenti di bestiame dell’Unione Europea. La Commissione ha presentato la sua proposta, che contiene la controversa soglia di 150 Uba, superata la quale gli allevamenti saranno definiti «industriali» e pertanto penalizzati in base alla direttiva.La soglia è stata motivo di contrasto per molti, ivi compresi i ministri dell’agricoltura dell’Unione Europea, che la considerano troppo bassa, penalizzando ingiustamente i piccoli produttori agricoli.
Alla domanda se rimane fermo sul numero proposto dalla Commissione di 150 unità di bestiame – alla luce della reazione negativa – il commissario Wojciechowski ha detto a Euractiv, a margine di un recente evento, di essere consapevole che si tratta di una «direttiva in linea generale controversa». Nonostante ciò, ha tenuto a sottolineare come, in qualità di membro della Commissione, «ne debba sostenere la posizione politica».
Il commissario ha tuttavia posto l’accento sull’importanza di tenere maggiormente conto della «specifica situazione del settore», precisando di aver «presentato le sue riserve» in merito alla proposta, e di aver fatto pressione, con successo, per aumentare da 100 a 150 il dato concernente le unità di bestiame.
Secondo Wojciehowski la questione più importante non è il numero dei capi di bestiame presenti in una azienda, ma il metodo di allevamento. «Questi grandi allevamenti possono anche essere sostenibili» ha detto, richiamando l’attenzione sugli allevamenti di bestiame che praticano il pascolo estensivo ed estivo.
Recentemente, Euractiv ha rivelato che i dati utilizzati come base per la proposta della Commissione erano obsoleti, in quanto, al momento della stesura, non erano disponibili dati più recenti.
Wojciechowski ha aggiunto che «le decisioni della Commissione dovrebbero essere sempre basate su dati attuali» e, alla domanda se questa cifra debba essere rivista alla luce dei dati aggiornati, il commissario si è detto d’accordo.