Sostenibilità a «marchio» Fao nel futuro delle ig

Le fasce di consumatori più giovani evidenziano un’attenzione crescente verso la sostenibilità ambientale dei processi produttivi del cibo, pertanto, è plausibile ritenere che nei prossimi decenni questo aspetto sarà uno dei driver di acquisto più rilevanti.

A Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia, abbiamo chiesto come le ig immaginano di affrontare la questione «sostenibilità».

«Il nostro obiettivo è portare tutto il mondo delle ig verso la sostenibilità. Si tratta di un lavoro complesso perché l’insieme delle ig è una realtà estremamente variegata. Innanzitutto, comprende due grandi famiglie ovvero le dop e le igp, in secondo luogo coinvolge prodotti molto diversi e altrettanti disciplinari, basti pensare alle produzioni ortofrutticole dop e igp, caratteristiche soprattutto del Sud, quali Arancia Rossa di Sicilia o il Limone di Amalfi e i grandi formaggi del Nord.

O ancora, tra le produzioni vegetali annoveriamo il sistema mela in Trentino-Alto Adige, altamente organizzato e aggregato e l’olio extravergine di oliva con la sua frammentazione. La soluzione che abbiamo individuato per condurre tutte le ig nella stessa direzione è misurare e definire la sostenibilità attraverso 442 indicatori Fao, tipici proprio del mondo delle ig.

Tali indicatori sono stati elaborati grazie a un lavoro congiunto tra Fao e la sede di Ginevra di Origin mondo. È nostra intenzione individuare all’interno di questi indicatori, riconducibili a un ente il cui prestigio è noto a livello globale, quelli più adatti in primo luogo alle diverse filiere e successivamente ai singoli consorzi di tutela, tenendo presente le tre declinazioni della sostenibilità: economica, sociale e ambientale».

Quali sono le prossime tappe?

Premesso che da parte dei vertici delle ig c’è grande attenzione e consapevolezza rispetto alla sostenibilità, a febbraio prossimo avremo un appuntamento importante a Roma. Quell’incontro sarà l’occasione per raccogliere tutto quello che la ricerca e il mondo scientifico hanno prodotto sulle indicazioni geografiche: impatti ambientali, sociali ed economici.

Entro il 2030 vogliamo convalidare il progetto avendo selezionato gli indici per ciascuna filiera, per passare poi a modificare disciplinari di produzione, statuti e regole di produzione, in maniera da potenziare il valore degli indicatori di sostenibilità.
In futuro, quindi, a fianco del disciplinare di produzione ogni ig avrà un regolamento di sostenibilità e i consorzi vigileranno sulla corretta applicazione di entrambi.

 

Per leggere l’intervista completa a Cesare Baldrighi
pubblicata sul n. 31/2024
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