Il recente accordo per il prezzo del latte crudo alla stalla sottoscritto in Lombardia tra Italatte e il mondo allevatoriale non piace a Copagri Lombardia.
«A poco meno di un anno dall’ultima riunione del tavolo di filiera del settore lattiero-caseario, istituito a novembre 2021 e riunitosi più volte fino a marzo 2022, e in una situazione nella quale i costi di produzione del latte stavano trovando la giusta compensazione nel prezzo definito alla fine del 2022, pari a circa 60 centesimi di euro al litro – ha dichiarato il presidente, Roberto Cavaliere – appare paradossale rimettere tutto in discussione, sbandierando come grandi vittorie accordi che, ad oggi, secondo nostre stime, lascerebbero nelle tasche degli allevatori lombardi ben 120 milioni in meno».
«Simili accordi – ha aggiunto Cavaliere – non possono e non devono essere presi come riferimento, sia a livello nazionale sia a livello lombardo, in quanto siglati senza alcun riferimento normativo e valevoli esclusivamente per i sottoscrittori», rimarcando che «nel bimestre compreso tra dicembre 2022 e gennaio 2023 tutto il mercato del Nord Europa ha fatto registrare una tenuta al rialzo del prezzo del latte».
Cavaliere ha quindi chiesto di riaprire il confronto sulla possibilità di legare il prezzo del latte alla stalla a indicatori di mercato e a indici che certifichino i costi di produzione a carico degli allevatori, e la convocazione urgente di una nuova riunione del tavolo latte.