Più qualità agronomica dei letami bovini con la maturazione controllata

La maturazione controllata del letame è una tecnica messa a punto dalla Fondazione Edmund Mach che consente di migliorare le caratteristiche agronomiche e ambientali del letame bovino in modo semplice ed economico. Ciò si ottiene utilizzando quantitativi prefissati di lettiera (almeno 4 kg/capo/giorno di paglia o stocchi) al fine di dare struttura e di arricchire di fibre vegetali il letame, disponendo il materiale in cumuli ad «andana», rivoltandoli periodicamente con un’apposita macchina operatrice trainata dal trattore e coprendoli con teli in geotessile per proteggerli dalle precipitazioni.

In questo modo si crea un ambiente ottimale per i microrganismi aerobi responsabili della trasformazione della sostanza organica (batteri, funghi e attinomiceti). Grazie all’accelerazione del processo biologico in circa 3 mesi si ottengono livelli di maturazione paragonabili a quelli che si raggiungono in oltre 1 anno con la pratica tradizionale del deposito in concimaia e in campo.

In particolare, la sostanza organica è biologicamente stabile e parzialmente umificata, l’azoto è presente in buona quantità e in forma quasi totalmente organica, l’umidità è sensibilmente più bassa rispetto al letame di partenza e il prodotto ottenuto è totalmente inodore. Tale pratica è contemplata anche dalla normativa della Provincia autonoma di Trento in tema di effluenti.

Sperimentazione in Val di Ledro

La maturazione controllata testata in Val di Ledro (Trento) nel corso del 2020 ha consentito un netto miglioramento della qualità agronomica e ambientale dei letami testati. La stabilizzazione e l’umificazione della sostanza organica e la buona dotazione di macroelementi li rende ottimali per il miglioramento della fertilità dei suoli, mentre la dotazione di azoto in forma organica contribuisce al mantenimento di una buona composizione floristica dei prati. Il calo dell’umidità rispetto ai materiali di partenza consente di ridurre i quantitativi da distribuire a parità di apporto di nutrienti, riduce la densità apparente e l’imbrattamento dei mezzi utilizzati per il trasporto e la distribuzione.

Da sottolineare la non idoneità dei prodotti per usi specialistici in purezza (buca di piantagione, colture in vaso, ecc.) per i valori di pH e conducibilità elettrica specifica piuttosto elevati.

L’azoto in forma organica scongiura anche rischi di inquinamento per lisciviazione di nitrati, mentre la totale assenza di odore consente l’impiego dei letami anche in prossimità dei centri abitati e in periodi di presenza turistica, molto diffusa in Valle di Ledro.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 20/2022
Prove di maturazione controllata di letami bovini e caprini
di A. Cristoforetti, D. Bertoldi, D. Bona, P. Giovanelli, L. Grandi, M. Segalla
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