Il Ministero delle politiche agricole ha approvato il Piano di regolazione dell’offerta del Parmigiano Reggiano dop per il triennio 2023-2025, che entrerà in vigore il prossimo 1° gennaio.
Le novità più importanti del nuovo Piano sono due: la prima è consolidare, senza ulteriori aumenti, la produzione di fine 2021, prevedendo una riduzione delle riassegnazioni annuali (dal 10% allo 0,5%) e l’aumento degli importi di contribuzione aggiuntiva con Importo unico da 18 a 25 euro/quintale e Importo Grande splafonatore da 30 a 40 euro/quintale; la seconda è la generazione e distribuzione di nuove Quote Latte Parmigiano Reggiano agevolate per circa 1,8 milioni di quintali (gratuite e a prezzi agevolati), finalizzate a ridurre il livello di splafonamento, e di conseguenza di contribuzione economica aggiuntiva, per gli allevatori che rispetteranno i criteri specifici di non aumento produttivo.
Al fianco di tali interventi previste altre importanti novità e miglioramenti per sostenere politiche specifiche rivolte ai giovani e ai produttori di montagna e introdurre leve di flessibilità per gestire lo strumento in correlazione ai bisogni reali del mercato e per dare maggiore efficacia al contrasto delle eventuali crisi di mercato.
E proprio dal mercato vengono buone notizie per il Parmigiano Reggiano. Dopo aver chiuso un 2021 da record, con un giro d’affari al consumo pari a 2,7 miliardi di euro, nel prima metà dell’anno in corso, il Consorzio del celebre formaggio ha registrato – rispetto al primo semestre 2021 – un incremento delle vendite totali pari al 2,4%, con un aumento dei volumi anche nei mercati internazionali che crescono dell’1,6%. Prima nello sviluppo, la Spagna (+14,7%), bene anche gli Stati Uniti, primo mercato estero per la dop (+12,6%), e la Francia (+8,3%).
Segno positivo anche per le vendite nel mercato italiano: +2%, grazie alla ripresa del canale della ristorazione e delle vendite dirette che aumentano del 4%.