È un bilancio preventivo da record quello approvato il 29 novembre scorso dei soci del Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano. Nel 2019 si prevedono un aumento della produzione, che porterà il numero delle forme a quota 3,75 milioni (+2% rispetto al 2018), e 38,4 milioni di euro di ricavi totali, contro i 33,4 del preventivo 2018 e i 25,2 del preventivo 2017.
La crescita produttiva rende necessario investire in comunicazione e azioni di filiera per aprire nuovi spazi di mercato e collocare il “re dei formaggi” a un prezzo remunerativo. Per questo salgono a 22,4 milioni di euro (contro i 20,3 milioni del preventivo 2018 e i 14,3 del preventivo 2017) le risorse destinate a investimenti promozionali per lo sviluppo della domanda in Italia e all’estero. Proprio l’export rappresenta una delle leve principali per accompagnare l’incremento della produzione: i milioni stanziati per lo sviluppo dei mercati esteri sono 8,6, di cui 2 per nuovi progetti Paese.
In Italia, l’investimento in attività promozionali (programmi in-store, campagne pubblicitarie, sponsorizzazioni, fiere ed eventi, vendite dirette) ammonterà a 15,8 milioni di euro. Un’ulteriore importante voce del bilancio preventivo 2019 è rappresentata dai 2 milioni di euro destinati al programma di sorveglianza straordinaria delle ditte di grattugia e dei laboratori di porzionatura, nonché ad azioni di ricerca scientifica, e sviluppo delle azioni di vigilanza.
Numerose le novità annunciate nel corso dell’assemblea: più efficaci azioni di vigilanza a tutela del marchio all’estero, mappatura delle aziende agricole volta ad assicurare i più elevati livelli di benessere animale, attività di marketing in nuovi mercati (Australia, Centro America, area del Golfo e Balcani), progetti per una maggiore trasparenza nel canale Horeca, e il lancio di un nuovo mercato per il prodotto a «lunga stagionatura». Il segmento del prodotto 40 mesi, in una prospettiva a 4-5 anni, potrà arrivare a rappresentare il 3-4% del consumo totale, vale a dire oltre 100.000 forme.