L’assemblea generale del Consorzio del Parmigiano Reggiano, svoltasi il 26 maggio scorso a Modena, ha approvato a larga maggioranza una proposta che vieta la produzione di formaggi comparabili e confondibili con la dop nei caseifici della filiera.
L’assemblea ha dato mandato al consiglio di amministrazione del Consorzio di definire una proposta di modifica dello statuto da ratificare in assemblea straordinaria in tempi rapidi. Tale intervento sarà sviluppato nella prospettiva di assicurare equilibrio tra domanda e offerta nel mercato e di tutelare ulteriormente il prodotto.
Il 2021 del «re dei formaggi» è stato assai positivo per vendite e prezzi e il bilancio consuntivo è stato approvato a larghissima maggioranza. Il valore alla produzione ha raggiunto infatti 1,71 miliardi di euro, in crescita del 12,5% rispetto a 1,52 miliardi del 2020, mentre il giro d’affari al consumo ha toccato il massimo storico di 2,7 miliardi di euro, contro i 2,35 miliardi del 2020.
Il 2021 ha visto un incremento degli investimenti in marketing, comunicazione e sviluppo mercati che ha superato il tetto record di 31 milioni di euro. La comunicazione al consumatore rappresenta pertanto una delle leve fondamentali per sostenere l’incremento della produzione tramite lo sviluppo della domanda in Italia e all’estero.
A dieci anni dalla tragedia, in assemblea è stato anche ricordato il terremoto del 2012 che ha colpito l’Emilia-Romagna e parte della Lombardia, con la proiezione di un video che ha raccontato, attraverso le immagini, le sfide che la filiera ha dovuto affrontare, il coraggio e la resilienza con cui sono state superate le difficoltà strutturali, produttive ed economiche.