«Armeremo il nostro bazooka con una manovra da 100 milioni di euro, cui se ne aggiungeranno altri 70 dallo Stato. Sarà una rivoluzione per noi». Questo l’annuncio di Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, in un’intervista alla Gazzetta di Reggio.
«Prima di tutto – spiega Bertinelli – amplieremo i compiti del Consorzio, che tutela il prodotto ma deve entrare anche nelle funzioni economiche per regolare questi sali e scendi. Poi c’è un pacchetto suddiviso in tre: alleggerire i magazzini con il ritiro delle forme per alzare il prezzo, valorizzazione di queste con un piano di marketing estremamente strutturato per reimmetterle sul mercato e infine riduzione della produzione, con incentivi ma anche penalità per chi non si attiene».
Il 2019 è stato un anno record per produzione e prezzi, ora però il prezzo ai produttori è crollato del 40%, ma da agosto, dice Bertinelli «svuoteremo i magazzini pagando 1,30 euro in più al chilo: 8,50 per il 12 mesi, che ora è a 7,20. Ci sarà un forte rimbalzo per i produttori nel giro di due settimane».
«Ci sono due mercati – sottolinea il presidente -, quello del consumatore finale è cresciuto costantemente nelle vendite, dal 5% del novembre scorso al 32% di maggio. La gente rimasta a casa per il lockdown ha scelto un prodotto genuino come il nostro».
«Il calo riguarda la vendita del formaggio stagionato 12 mesi. Infatti, su 3 milioni 700.000 forme prodotte da 325 caseifici, solo 700.000 vanno al consumatore finale. Gli altri tre milioni di forme vengono venduti a dieci grandi commercianti che comprano il 70% di quel formaggio. Lo comprano fresco e lo portano a stagionatura, lo vendono, lo porzionano, lo grattugiano. Questi vanno dai caseifici e propongono il prezzo in base alle aspettative sul futuro. Ma se io davanti prevedo nubi nere propongo prezzi bassi».