La zootecnia biologica, che prevede regole severe sullo spazio destinato agli animali, sulla loro cura con metodi omeopatici e fitoterapici e su una loro alimentazione a base di mangimi biologici e non ogm provenienti da filiere sostenibili, sia uno degli obiettivi del Piano strategico nazionale della Pac, la cui stesura è ormai alle battute finali. Lo chiedono Federbio e Aiab, denunciando la mancanza di etica e visione strategica del documento.
Al momento, invece, – sostengono le due associazioni in un comunicato – si intende promuovere solo un sistema nazionale per il benessere animale che ha standard normativi e parametri tecnici decisamente inferiori a quelli europei della zootecnia biologica e che è stato fortemente contestato dalle principali organizzazioni che si occupano di etica nell’allevamento animale e ambientaliste.
Se la politica vuol dare un segnale forte, nel migliore spirito del Farm to Fork, è necessario compiere una scelta coraggiosa che punti sul biologico, dando atto, nella scrittura del Piano strategico nazionale, che il biologico si colloca sopra i parametri del Classyfarm e che, per questo, rappresenta l’unico metodo che rispetta davvero i diritti degli animali e il loro benessere.
Federbio e Aiab fanno dunque appello al ministro delle politiche agricole affinché nel Piano strategico nazionale vengano inserite maggiori risorse a sostegno della zootecnia biologica.