La Francia si allinea ai tempi italiani sulla sperimentazione dell’etichetta di origine obbligatoria degli alimenti. E rilancia su un’etichetta d’origine a livello europeo.
Il Ministero dell’agricoltura e dell’alimentazione di Parigi ha infatti comunicato di aver ottenuto dalla Commissione europea il via libera alla richiesta di estendere la sperimentazione dal 31 dicembre 2018 al 31 marzo 2020, grazie al silenzio-assenso dell’Esecutivo UE. In pratica Parigi ha adottato la stessa scadenza indicata dai decreti italiani su latte, riso, pasta e pomodoro, nella loro ultima versione, quella non notificata a Bruxelles, vale a dire il giorno precedente la piena entrata in vigore del regolamento UE sull’origine della materia prima.
Quindi, dopo aver accettato la forzatura italiana della non-notifica, che in altri tempi avrebbe fatto scattare quasi in automatico una procedura di infrazione, Bruxelles ha concesso una proroga alla Francia. La vicenda però attende il pronunciamento della Corte di giustizia europea, che potrebbe arrivare tra la fine del 2019 e l’estate 2020, sul ricorso del Gruppo Lactalis contro il Governo francese, depositato nel luglio 2018, per fare chiarezza sui limiti entro i quali il regolamento sulle informazioni al consumatore in etichetta (n. 1169/2011) consente iniziative come quella italiana e francese.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 3/2019
Origine in etichetta: sarà la prossima Commissione a decidere
di A. Di Mambro
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