Lobby green: Arav Veneto e il caso Timmermans

«Se il progetto di Timmermans sul Green deal europeo fosse passato integralmente, così come concepito dall’allora influente politico olandese – spiega il presidente di Arav, Floriano De Franceschi – i danni per l’Europa sarebbero stati irreparabili e i primi settori a pagare un conto salatissimo sarebbero stati la zootecnia e l’agricoltura. Un simile disegno avrebbe assestato un colpo mortale al sistema produttivo agricolo europeo, rendendo di fatto l’Unione europea dipendente dal resto del mondo per l’approvvigionamento di cibo. O forse, più maliziosamente, qualcuno potrebbe pensare che l’azione di Timmermans fosse tesa a favorire quel ristrettissimo numero di potentati economico-finanziari che a livello globale stanno tentando di mettere le mani e controllare la produzione di cibo. i riferimenti ai cibi sintetici prodotti in laboratorio, oppure agli alimenti iper-processati sono fin troppo scontati».

«Un’infrastruttura – specifica Arav – fatta non solo di pensiero, dunque, che avrebbe pesantemente minato anche la zootecnia veneta».

«Il pericolo è decisamente più prossimo di quanto si possa pensare – sottolinea De Franceschi – in quanto la ricaduta sulle stalle del nostro territorio sarebbe stata immediata e irreparabile. per questo occorre osservare ciò che accade con attenzione e prontezza, per poter contrastare qualsiasi presa di posizione irragionevole e distruttiva nei confronti di un settore che per il nostro paese è strategico non solo per l’economia, ma per la vita di tutti».

«La mancanza di trasparenza nel comportamento dell’ex-vicepresidente Ue è un fatto di assoluta gravità e ci si augura che la presidente Ursula von der Leyen possa svelare e chiarire quanto accaduto. quando si parla di soldi pubblici sottratti per essere indirizzati e utilizzati con modalità e finalità non dichiarate. È necessario fare chiarezza verso i cittadini, se non altro per restituire un po’ di credibilità alle istituzioni europee».

 

Fonte: Agrapress