Secondo Assolatte, l’Associazione italiana lattiero casearia, in Cina l’export dei formaggi freschi italiani nel 2020 ha raggiunto le 3.800 tonnellate (con una crescita del 34%) e in questo inizio 2021 ha messo a segno un incredibile +147%.
«Un successo- commenta il presidente, Paolo Zanetti – trainato certamente dal gusto e dalla qualità dei nostri formaggi, ma anche dall’aumentata attenzione dei consumatori cinesi per la sicurezza alimentare causata dalla pandemia: i prodotti lattiero-caseari italiani sono ritenuti in grado, a ragione, di offrire le migliori garanzie di salubrità».
Questo risultato, oltre che per il rapido cambiamento nelle abitudini alimentari del Paese, è legato anche alla pluriennale attività di promozione svolta dall’associazione, culminata il 1° giugno, Giornata mondiale del latte, con una importante manifestazione a Pechino dedicata alle autorità e ai media, che ha visto protagonisti latte, yogurt, formaggi e burro italiani, dalla nutrizione al loro impiego nell’alta cucina.
«Le prospettive per l’export in Cina sono interessanti – prosegue il presidente di Assolatte – anche se serve un impegno maggiore per abbattere le barriere non tariffarie e le burocrazie, anche quelle nostrane». «Subiamo ancora – conclude Zanetti – sistemi anacronistici e incompatibili con un mercato mondiale che richiede invece agilità e semplificazione. In questo senso ci aspettiamo molto dalla riforma degli apparati amministrativi promessa dal Governo Draghi».